In Emilia-Romagna le richieste di congedo per l”accudimento di familiari in base alla legge 104/1992 sono passati dai 23.768 del 2010 ai 33.117 del 2014, con un aumento del 39,3%.
Cosa dicono i dati dell”Inps? Che il welfare, la cura dei parenti bisognosi di assistenza, e’ sempre piu’ la famiglia. In Italia, infatti, sono oltre 3,3 milioni i caregiver famigliari che si occupano di assistere anziani, disabili, malati cronici, soggetti fragili che richiedono una presenza continuativa.
Chi sono? In gran parte sono donne (63,4%) che assistono genitori (49,6%) o il coniuge-partner (34,1%), occupandosi di loro, in media, per 18 ore al giorno (sette di cura diretta e 11 di sorveglianza). In un anno i caregiver italiani prestano assistenza per oltre sette miliardi di ore che si traducono in un risparmio per il Sistema sanitario nazionale che va ad aggiungersi agli oltre 10 miliardi di euro che le famiglie pagano ogni anno per lavoro privato di cura e le spese ”out of pocket” (spese sanitarie, farmaci, ausili, attrezzature, eccetera) che hanno superato i 33 miliardi annui (dati Censis, 2014).
Il tema sara’ al centro del convegno “Caregiver familiare, risorsa chiave nell’integrazione sociosanitaria e nella cura a lungo termine” promosso dalla societa’ cooperativa ”Anziani e non solo” nell”ambito di Exposanita’, la manifestazione dedicata ai temi della salute e dell”assistenza che si terra” a Bologna dal 18 al 21 maggio. ”Anziani e non solo” da oltre 10 anni si batte per i diritti dei caregiver e che ha ispirato la Legge per il riconoscimento del caregiver familiare approvata dalla Regione Emilia-Romagna, che sta entrando nella fase attuativa (esempio sulla cui base sono stati presentati disegni di legge in sei Regioni) e quella presentata a Montecitorio a fine marzo.
“I contenuti dei testi di legge hanno trovato il sostegno delle molteplici associazioni di volontariato, di patologie e delle organizzazioni europee come Eurocarers e Coface- ha commentato Loredana Ligabue, direttrice della cooperativa ”Anziani e non solo”- Ora tocca alla politica fare i prossimi passi. Noi proseguiremo con impegno a dare sostegno a tutti quei parlamentari che hanno voluto o vorranno operare per dare risposte ai problemi quotidiani dei caregiver. Ma e’ essenziale, oltre al percorso legislativo, continuare l’azione di ascolto e confronto con i familiari, gli operatori professionali, i volontari, gli enti locali”. Perche’ serve una tutela legislativa? Questa necessita’ emerge dall’impatto sul lavoro che comporta l”assistenza quotidiana di un familiare.
Dai dati risulta che piu’ di sei caregiver su 10 ha dovuto abbandonare la propria occupazione, rimanendo fino a 10 anni fuori dal mercato del lavoro, il 10% circa ha chiesto il parttime o ha dovuto cambiare professione. La situazione poi diventa drammatica quando la perdita dello stipendio o la riduzione dello stesso ha ripercussioni sul reddito delle famiglie, gia” gravato dalle spese di cura, con un aumento del rischio di poverta”. Altro fattore allarmante e’ la precarieta’ dello stato di salute di chi assiste familiari che hanno bisogno di cure continuative: l’eccessiva responsabilita’, il forte carico emotivo e lo stress psicofisico a cui queste persone sono sottoposte ogni giorno puo” portare allo sviluppo di depressione, ansia, insonnia, perdita di difese immunitarie
“La tutela e il riconoscimento dei caregiver e’ tanto piu’ importante quando questo ruolo e’ ricoperto da giovani e giovanissimi – ha affermato Marilena Pavarelli, project manager di Exposanita’ – L’intergenerazionalita’ del fenomeno e’ evidente dal dato che riguarda i giovani coinvolti.
In Italia sono 169 mila i ragazzi tra 15 e 24 anni che si occupano quotidianamente di adulti e anziani: una fascia di popolazione fragile che deve assumersi responsabilita’ tali che rischiano di compromettere il loro progetto di vita”. (DIRE)