Master per la cronicità partito a Piacenza. Importante novità per gli infermieri già laureati: l’Università degli studi di Parma ha attivato un corso di alta formazione che si pone l’obiettivo di formare professionisti esperti nella gestione delle patologie croniche, per far fronte all’importante riorganizzazione nel settore territoriale e delle case della salute.
Per la sanità, lo scenario che si sta delineando ha i caratteri di una vera emergenza: un quarto della popolazione è affetto da una delle malattie cosiddette croniche, come diabete, BPCO, scompenso e insufficienza renale. Se si considera anche l’ipertensione, si arriva a toccare il 55 per cento. “La metà di questi pazienti – evidenzia il direttore generale Ausl Luca Baldino – non segue il percorso di cura adeguato”. Ecco perché l’azienda sanitaria mira a potenziare le strutture sul territorio. “Dobbiamo sviluppare nuovi modelli assistenziali e attuare un nuovo approcci, passando dalla medicina d’attesa alla medicina d’iniziativa”. In questo scenario, le competenze infermieristiche assumono una valenza essenziale.
Il nuovo master di primo livello in Management della Cronicità è una prima risposta a queste esigenze. Quindici i posti disponibili: il corso è caratterizzato da docenze frontali e interattive, che si svolgeranno al Collegio Morigi, nella sede dei corsi di Laurea in Infermieristica e Fisioterapia dell’Università di Parma, in via Taverna 37.
“L’obiettivo di questa formazione di alto livello – spiega Leopoldo Sarli, presidente del master – è quello di preparare un infermiere esperto nella gestione della cronicità e far fronte ai nuovi bisogni di salute e malattia emergenti, con particolare riferimento all’aumento ormai esponenziale di pazienti con patologie quali diabete, scompenso e ipertensione, facendo fronte all’importante riorganizzazione nel settore territoriale e delle case della salute”. La frequenza è di 2 giorni, per due volte al mese.
La partnership ormai consolidata con l’Azienda Usl di Piacenza consentirà agli studenti di poter frequentare i tirocini formativi nelle strutture territoriali, contribuendo a ottimizzare la preparazione dei partecipanti.
“L’area assistenziale – conclude Mirella Gubbelini, direttore assistenziale – ha la necessità di acquisire competenze distintive e avanzate per rispondere alle nuove esigenze del contesto socio –sanitario: questa è una importante opportunità di crescita e valorizzazione per gli infermieri”.
Fonte: ER Salute