Maurizio Valeriani, chirurgo plastico dell’ospedale San Filippo Neri di Roma afferma che sono in aumento le richieste di pazienti per la rimozione del tatuaggio. i nomi degli ex partner sono in testa alla lista dei tatuaggi che i “pentiti” vogliono eliminare, sono comunque frequenti anche le richieste per cancellare disegni più esplicitamente sessuali e quelli che ‘indicano’ le parti intime, racconta il chirurgo.
Secondo Valeriani, i tatuaggi sono espressione di uno stato dell’animo, l’affermazione di qualcosa che sta a cuore e che dà sicurezza, fissando un’immagine sulla pelle si esprime un sentimento e gli si dà forza. Pentiti del tatuaggio, oscillano tra il 30% e il 40% e se ne vedono di tutti i tipi, ricorda il medico.
Ci sono tatuaggi in totale contrasto con la personalità del paziente che abbiamo di fronte: un disegno che esprime violenza su una ragazza dolce e da un look angelico, oppure, sottolinea Valeriani , un’immagine troppo delicata su un uomo molto virile. La scelta della rimozione di tatuaggi contrastanti viene fatta per un cambiamento avvenuto o per una scelta fatta sin dall’inizio senza la necessaria riflessione.
Fra le ragioni della rimozione, vi possono essere anche ragioni estetiche. Valeriani aggiunge, che il tatuaggio è anche una forma d’arte, ci sono di segni di una grande bellezza, ma anche disegni fatti male, i cui contorni, con il tempo si sfumano e si trasformano in macchie di colore. Per rimuoverli si ricorre al laser sottoponendosi a diverse sedute, soprattutto se si tratta di disegni grandi e colorati. Di più facile rimozione, sono i tatuaggi di colore nero, mentre è più difficile e laborioso togliere verde, blu, bianco. Le novità in campo tecnologico aiutano.
Valeriani conclude dicendo che il laser di cui si dispone oggi è di tecnologia italiana, il ‘pico laser’ che permette di ridurre le sedute anche su disegni colorati, si tratta della stessa ‘famiglia’ di laser che l’azienda produttrice ha regalato a Papa Francesco per pulire le statue di San Pietro.
FONTE ADNKRONOS