Una capsula impiantata sottocute che rilascia nel circolo sanguigno anticorpi capaci di “ripulire” gli accumuli di molecole tossiche (frammenti di beta-amiloidi) ritenute responsabili della demenza di Alzheimer. Una terapia innovativa, sviluppata al Politecnico Federale di Losanna che punta alla cura ed al miglioramento della malattia e che è stata oggetto di una ricerca pubblicata sulla rivista Brain
La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Brain.
La capsula, messa a punto dal Prof. Patrick Aebischer, costituita da materiale biocompatibile, è di dimensioni millimetriche e contiene cellule modificate geneticamente e deputate proprio al rilascio di un flusso costante e lento di anticorpi anti-proteina beta-amiloide che finendo nel circolo sanguigno giungono fino al cervello.
Gli scienziati svizzeri hanno sperimentato la capsula su topolini suscettibili alla malattia. Hanno impiantato il “bozzolo” sottocute e monitorato il suo funzionamento nell’arco di 39 settimane. Alla fine del periodo di osservazione gli scienziati hanno osservato che nel cervello dei topolini si era enormemente ridotta la concentrazione di proteina beta-amiloide.
Fonte: Ansa