La relazione 2014, inviata al Parlamento il 23 febbraio 2016, illustra le attività svolte dal Ministero nell’ambito dell’informazione, prevenzione, assistenza e attuazione di progetti relativi all’ Hiv/Aids.
La relazione riporta, inoltre, le attività svolte dalla Commissione nazionale per la lotta contro l’Aids e l’attività svolta dall’Istituto superiore di sanità, in particolare le iniziative in tema di sorveglianza dell’infezione da Hiv e dell’Aids, di ricerca e di consulenza telefonica (Telefono Verde Aids e Malattie sessualmente trasmesse).
La relazione viene predisposta ogni anno, ai sensi dell’articolo 8, comma 3, della legge 5 giugno 1990, n.135.
Gli argomenti contenuti sono raggruppati in due capitoli nei quali sono riportate, rispettivamente, le attività svolte dal Ministero della salute e quelle dell’Istituto superiore di sanità.
La cura dell’Aids e delle infezioni da Hiv non si limita ai soli aspetti diagnostici, clinici e terapeutici, ma richiede altrettanta attenzione per l’implementazione di misure preventive.
Tra le prime è fondamentale la diagnosi precoce, che si può ottenere solo attraverso una maggiore e soprattutto mirata offerta attiva del test, favorendone l’accessibilità, così come va favorito l’accesso ad una terapia precoce ed appropriata.
Alcuni dati epidemiologici
Nuove infezioni HIV
- Nel 2014, sono state segnalate 3.695 nuove diagnosi di infezione da HIV pari a un’incidenza di 6,1 nuovi casi di HIV positività ogni 100.000 residenti
- Tra le nazioni dell’Unione Europea, l’Italia si colloca al 12° posto in termini di incidenza Hiv. Le regioni con l’incidenza più alta sono state: Lazio, Lombardia ed Emilia-Romagna
- Le persone che hanno scoperto di essere Hiv positive nel 2014 sono maschi nel 79,6% dei casi, hanno un’età mediana di 39 anni per i maschi e di 36 anni per le femmine. L’incidenza più alta è stata osservata tra le persone di 25-29 anni (15,6 nuovi casi ogni 100.000 residenti)
- La maggioranza delle nuove diagnosi di infezione da Hiv è attribuibile a rapporti sessuali senza preservativo, che costituiscono l’84,1% di tutte le segnalazioni (eterosessuali 43,2%; maschi che fanno sesso con maschi, MSM 40,9%)
- Nel 2014, il 27,1% delle persone diagnosticate come Hiv positive è di nazionalità straniera. Nel 2014, l’incidenza è stata di 4,7 nuovi casi ogni 100.000 tra italiani residenti e di 19,2 nuovi casi ogni 100.000 tra stranieri residenti. Tra gli stranieri, la quota maggiore di casi è costituita da eterosessuali femmine (36,0%), mentre tra gli italiani da MSM, (49,0%)
Casi di AIDS
Dall’inizio dell’epidemia, nel 1982, a oggi sono stati segnalati oltre 67.000 casi di Aids, di cui circa 43.000 segnalati come deceduti.
Nel 2014 sono stati diagnosticati 858 nuovi casi di Aids pari a un’incidenza di 1,4 nuovi casi per 100.000 residenti.
Approfondimenti
La scheda Hiv e Aids su La nostra salute
Fonte: Ministero della Salute