Il paziente racconta come ha superato la malattia ed al contempo fa conoscere quanta vita c’è dietro ad una storia. Questa è la funzione della medicina narrativa. A spiegarlo è il Prof. Carlo Pinto, Presidente dell’Associazione Italiana di Oncologia Medica (AIOM), nel corso della presentazione della rubrica di medicina narrativa del Canale Salute e Benessere dell’Ansa, svoltasi stamattina al Ministero della Salute.
Le cure oggi sono in grado di allungare la sopravvivenza dalle malattie: “le storie narrate dai pazienti aiutano a capire che cosa c’è dietro cinque mesi di sopravvivenza in più”. Dietro anni o mesi di vita in più che alcune cure sono oggi in grado di garantire, “ci può essere – specifica Pinto – un viaggio importante, la laurea di un figlio, una storia umana da completare. Cose che solo chi ha superato malattia sa comunicare e che permettono anche noi medici di lavorare meglio”.
Comunicare queste informazioni, “è quello di cui i malati hanno bisogno, ma hanno bisogno anche di leggere le storie di esperienze altrui. D’altronde, sottolinea la comunicazione oggi “è un aspetto rilevante anche nella malattia, e non abbiamo paziente che non vada su internet o non legga storie di altri che hanno vissuto l’esperienza che si trova ad affrontare”.
Perché, conclude l’esperto, “attraverso la narrazione di chi ce l’ha fatta, si può passare dalla probabilità astratta alla possibilità concreta di guarire”.
Fonte: Ansa