Con 35 mila nuovi casi solo nel 2015, il tumore rappresenta la forma di neoplasia più frequente per gli uomini. Il punto della situazione su questa patologia è stato fatto al Congresso europeo di urologia in corso a Monaco, nel quale si è discusso anche di terapie e dei risultati di uno studio condotto con l’utilizzo dell’Abirateone acetato, associato a Prednisone, che migliorano la sopravvivenza dei pazienti di quasi un anno, in particolar modo nei pazienti con tumore alla prostata metastatico.
L’analisi presentata al Congresso ha infatti evidenziato che la combinazione dei due farmaci offre un vantaggio in termini di sopravvivenza pari a 11,8 mesi (53,6 contro 41,8 mesi) rispetto all’associazione con placebo, in pazienti con tumore della prostata metastatico resistente alla castrazione, in fase iniziale e meno aggressivo, non sottoposti in precedenza a chemioterapia.
“Questi risultatii ci aiutano a identificare i pazienti che possono trarre maggiori benefici dalle nuove terapie ormonali e in quale stadio della malattia queste possono essere più efficaci – ha commentato Vincenzo Mirone all’adnkronos, professore ordinario di Urologia all’Università Federico Secondo di Napoli – Il fatto di avere un significativo miglioramento della sopravvivenza negli uomini in fase meno aggressiva e asintomatica ci fa desumere che, se interveniamo in fase precoce, li trattiamo meglio. Quindi emerge la necessità di team multidisciplinari tra urologo, oncologo e radioterapista che possano intercettare il paziente precocemente”.
Fonte: Adnkronos