L’osteoporosi non è un problema legato solo all’invecchiamento della popolazione ma sempre più spesso colpisce donne anche giovani. Lo sanno bene le 250.000 donne italiane che ogni anno iniziano la terapia ormonale adiuvante dopo aver subito un intervento per tumore al seno. Ma essere consapevoli non è sufficiente: osteoporosi e fragilità ossea sono ancora poco trattate anche in via preventiva.
Lo conferma un’indagine condotta da Onda, l’Osservatorio nazionale sulla salute della donna su un campione di 81 donne, con un’età compresa tra 32 e 81 anni, affette da tumore alla mammella in terapia ormonale adiuvante con inibitori dell’aromatasi. L’87% delle donne si dichiara consapevole e ben informata sul fatto che l’osteoporosi sia una possibile conseguenza della terapia con inibitori dell’aromatasi. Oltre la metà delle intervistate teme gli effetti negativi della terapia e l’osteoporosi è la conseguenza che spaventa maggiormente.
Fonte: DIRE (www.dire.it)