Medicinali e prodotti per la prima infanzia a ‘ordinazione’ la notte, con impegno della farmacia a metterli a disposizione entro mezz’ora.
E’ questa la novità più sostanziosa della nuova legge sulle farmacie approvata dall’assemblea legislativa. “Si è cercato di dare più informazione in modo tale che sia più facile trovare la farmacia di turno e soprattutto sia possibile parlare col farmacista la notte nel caso il servizio sia fatto solo su chiamata”, spiega l’assessore regionale alla Sanità, Sergio Venturi. Con le nuove regole “ci si può mettere d’accordo di trovarsi alla farmacia senza aspettare fuori dalla porta la classica mezz’ora prima che il farmacista arrivi”. Al turno di notte a cui gli emiliano-romagnoli sono abituati, insomma, spesso dispendioso per le farmacie, succederà in molti casi un servizio a chiamata, basato sulla reperibilità del farmacista. Ma se concedere o meno questa possibilità spetterà comunque ai Comuni. La Regione però, avvalendosi delle Ausl, vigilerà sul corretto funzionamento del servizio in reperibilità “con facoltà di sospenderne la possibilità per le farmacie inadempienti”.
La legge, che regola la distribuzione delle farmacie e introduce anche l’obbligo di esporre la croce verde, è stata approvata coi sì della maggioranza e l’astensione di tutti i gruppi d’opposizione. La novità delle reperibilità notturna è il frutto di una mediazione con le associazione dei farmacisti condotta dal relatore di maggioranza della legge, Giuseppe Paruolo del Pd. In aula il consigliere ha sottolineato anche “l’utilizzo delle nuove tecnologie” previsto dalla legge “per fornire un nuovo servizio ai cittadini”, ovvero “il portale gestito dalle Ausl con le informazioni su turni, orari e ferie”. La legge prevede che nella farmacia si possano svolgere attività commerciali purché non in contrasto con la loro funzione principale: il Movimento 5 stelle ha visto accolto un proprio emendamento che sottolinea il “dovere del farmacista di disporre i prodotti sugli scaffali e fornire le informazioni su prodotti e servizi, in modo da garantire la distinguibilità da parte dei cittadini fra prodotti sanitari e altri prodotti prettamente commerciali”, come ha spiegato Raffaella Sensoli.
Le opposizioni hanno comunque criticato la scelta di includere nella legge il ticket per chi non si presenta a esami e visite specialistiche senza disdire in tempo utile l’appuntamento. “Non ci è però piaciuto- ha detto Gabriele Delmonte della Lega- il modo di inserire un emendamento al progetto di legge sugli istituti farmaceutici. Sarebbe stato più utile prevedere una norma ad hoc. Su questo c’è stata però la totale chiusura da parte della maggioranza”. Invece Tommaso Foti di Fratelli d’Italia ha chiesto: “Chi sarà soggetto alle sanzioni oltre ai cittadini italiani? E con quale sistema si andrà a recuperare il mancato pagamento del ticket? Era auspicabile un disegno di legge ad hoc”.
Fonte: DIRE (www.dire.it)