Le radiografie effettuate ai neonati prematuri rappresentano un rischio troppo alto. L’allarme e’ stato lanciato dall’Associazione Italiana di Fisica Medica (AIFM) riunita in occasione del IX Congresso nazionale di Fisica medica a Perugia.
Uno studio condotto per tre anni da AIFM, in collaborazione con la Federazione delle Società Medico-Scientifiche Italiane (FISM) e la Società Italiana di Neonatologia (SIN), sull’esposizione alle radiazioni nei pazienti in Terapia intensiva neonatale, ha confrontato metodiche, apparecchiature e dosi di più di 500 esami Rx eseguiti in 16 tra i maggiori centri dotati di un reparto di Terapia intensiva neonatale presenti sul territorio nazionale.
Dai risultati e’ emerso che solo due modelli di culle sulle sette indagate attenuano il fascio di radiazione di un valore inferiore al 10%, le restanti presentano un’attenuazione, circa, del 30%, esponendo i piccoli pazienti ad una maggiore dose di radiazioni, senza miglioramento della qualita’ dell’immagine radiografica.
Lo studio ha inoltre confrontato i diversi protocolli di esecuzione degli esami e le tecniche radiografiche utilizzate dai vari centri: nel primo caso e’ stata riscontrata la mancanza di uniformità di protocolli; nel secondo caso l’utilizzo di tecniche variegate ”derivanti dall’abitudine piuttosto che da una precisa ottimizzazione”.
E’ dunque necessario, avvertono gli specialisti, ”uniformare tutte le realtà e spingerle ad ottenere valori di dose di radiazioni più bassi, ottimizzando protocolli e apparecchiature”.
fonte: Ansa