Ricerca, formazione e terapia: il teatro incontra le disabilità mentali.
Va in scena questa sera all’Auditorium Parco della Musica di Roma il progetto di ricerca e formazione sperimentale in “Teatro integrato dell’emozione”, sostenuto dal Miur e promosso dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” nell’ambito delle iniziative “ZeroINdifferenza” per una Università sostenibile e inclusiva, in collaborazione con l’Associazione Teatro Patologico. Il progetto è dedicato alle persone con diverse abilità fisiche e psichiche. Nel corso della serata Dario D’Ambrosi e il suo Teatro Patologico porteranno in scena una particolare versione della “Medea” di Euripide, con protagonisti Almerica Schiavo nel ruolo di Medea e Mauro F. Cardinali nel ruolo di Giasone.
Dopo il grande successo di Londra, dove lo spettacolo ha debuttato vincendo il Wilton’s Price come miglior rappresentazione straniera della stagione teatrale 2013, la “Medea” di D’Ambrosi è approdata al Teatro Argentina di Roma per volare poi a New York in un altro tempio della storia del teatro mondiale, il Cafè La Mama. Nelle vesti di madrina, Claudia Gerini, da molti anni impegnata con i “ragazzi difficili” del Teatro patologico, come anche altri noti attori e artisti che prenderanno parte alla serata. Un progetto innovativo perché frutto dell’unione fra la trentennale esperienza “sul campo” sviluppata dall’Associazione Teatro Patologico e le attività di ricerca svolte in ambito neuropsichiatrico dall’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”, e coordinate dal Alberto Siracusano (Direttore Dipartimento di Medicina dei sistemi), con l’obiettivo di giungere ad una validazione scientifica formale di metodi innovativi di Teatro terapia (Teatro patologia) a vantaggio di soggetti con disabilità mentali di diverso grado.
Il primo step è rappresentato dal corso di formazione sperimentale, offerto dall’Associazione Teatro Patologico, che viene inaugurato questa sera e che avrà una durata di 6 mesi. Il Teatro Patologico, con la sua Scuola di Teatro Integrato “La Magia del Teatro”, punta infatti all’integrazione: le lezioni sono aperte a disabili e non, offrendo occasione di crescita e scambio artistico, personale e sociale a tutti i partecipanti, in un percorso che vede coinvolte più discipline, dalla musica alla danza, dalla scrittura di un testo alla sua interpretazione.
(ANSA)