Ora che mi ci fai pensare è un progetto promosso da AMICI onlus (Associazione Nazionale per le Malattie Infiammatorie Croniche Intestinali) per far conoscere la vita quotidiana delle persone che convivono con la Colite Ulcerosa o la Malattia di Crohn, Malattie Infiammatorie Croniche dell’Intestino (MICI).
Dalle videotestimonianze dei pazienti è nato un cortometraggio che racconta emozioni, speranze e progetti di vita di chi deve convivere quotidianamente con le MICI.
Grazie a tutti i pazienti e ai loro familiari che hanno permesso con le loro storie di capire meglio cosa significa convivere con una MICI e cosa bisogna fare per non rinunciare a vivere la propria vita nonostante la malattia.
Il cortometraggio. E’ una sorta di ‘libro bianco’ in versione video che fa emergere i principali aspetti delle MICI: patologie poco conosciute malgrado i numeri, diagnosticate tardivamente e con un pesante impatto sulla qualità della vita e sulla spesa sanitaria; secondo le stime degli esperti queste malattie possono determinare un costo di 10 mila euro annui per paziente.
«Una diagnosi tempestiva riduce il rischio di complicanze e d’interventi chirurgici – afferma Ambrogio Orlando, Dirigente Medico di Primo Livello, Divisione di Medicina Interna AO ‘Ospedali Riuniti Villa Sofia Cervello’, Presidio Ospedaliero ‘V. Cervello’ di Palermo – oggi, alla luce dei nuovi farmaci biologici è fondamentale arrivare quanto prima ad una diagnosi per permettere di intervenire con un trattamento adeguato, in grado di evitare l’aggravamento della malattia, gli interventi chirurgici, i ricoveri e la disabilità, migliorando la qualità di vita del paziente». Le persone con MICI sono spesso giovani e nel pieno della loro vita lavorativa. Le loro prospettive cambiano drasticamente dopo la diagnosi: secondo un’indagine di EFCCA almeno il 71% dei pazienti è costretto ad assentarsi dal lavoro mentre il 40% deve lasciarlo o cambiarlo.
Ad oggi non ci sono ancora dati epidemiologici certi, né stime precise sull’impatto socio-economico della malattia. Recenti stime evidenziano che la Malattia di Crohn e la colite ulcerosa nel nostro Paese interessano circa 200mila persone, con un’incidenza medio-alta, negli ultimi due decenni ulteriormente in crescita, specie nella fascia d’età 15-20 anni.