Stima ISTAT gennaio-giugno 2015: in calo incidenti (-2,9%) e feriti (-3,8%), ma aumentano le vittime (+1%).
Prosegue nel primo semestre 2015 il trend positivo di riduzione del numero degli incidenti (-2,9%) e dei feriti (-3,8%) sulle strade italiane, ma torna a crescere – seppure in modo contenuto – la mortalità (+1%), con conseguente allontanamento dall’obiettivo europeo di riduzione del 50% delle vittime della strada entro il 2020.
E’ quanto evidenziano le stime preliminari ISTAT-ACI relative al semestre gennaio-giugno 2015, che anticipano la pubblicazione delle stime provvisorie per l’intero anno 2015, prevista a giugno 2016, e quella delle statistiche definitive sull’incidentalità stradale 2015 ad ottobre 2016.
Nel periodo gennaio-giugno 2015, sulla base dei primi dati disponibili, si stima che in Italia si siano verificati complessivamente 84.994 sinistri stradali con lesioni alle persone (87.530 nel primo semestre 2014), che hanno causato 1.596 morti (1.580 nel primo semestre 2014) e 119.599 feriti (124.383 nel primo semestre 2014).
Dalle stime preliminari appare determinante per l’inversione di tendenza nel calo della mortalità l’andamento riscontrato in ambito urbano, dove nel primo semestre 2015 si sarebbero verificati il 76,1% di tutti gli incidenti e il 47,4% di tutti i morti, con un incremento delle vittime del 7,4% rispetto allo stesso periodo del 2014.
Sul fronte opposto, invece, autostrade e strade extraurbane che hanno entrambe ridotto del 4,1% i livelli di mortalità riscontrati nel primo semestre 2014.
L’indice di mortalità (morti ogni 100 incidenti) sulle strade urbane nel periodo gennaio-giugno 2015, infine, è in crescita risultando pari a 1,17 nel periodo considerato contro l’1,06 del primo semestre 2014.
“Preoccupa sempre di più l’aumento dell’incidentalità nelle città” – dichiara il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani – “imputabile anche alla ripresa dei consumi di mobilità su una rete infrastrutturale che sconta carenze e ritardi accumulati negli ultimi anni di crisi economica”.
Eppure non mancano le risorse per affrontare le criticità, perché la legge obbliga le Amministrazioni locali a reinvestire nella mobilità almeno il 50% dei proventi delle multe stradali: un “tesoretto” di oltre 500 milioni di euro annui nei soli capoluoghi di Regione. Gli investimenti per la sicurezza premiano sempre, come dimostra la riduzione di morti e feriti sulla rete autostradale.
“In un’ottica di miglioramento continuo delle informazioni statistiche sull’incidentalità stradale, per la prima volta le stima preliminari sull’andamento degli incidenti stradali vengono diffuse in corso d’anno, aumentando la tempestività per valutare la loro dinamica e mettere in campo azioni di contrasto al fenomeno” afferma il presidente dell’ISTAT Giorgio Alleva.
fonte: sito web Istat