L’Ordine delle Professioni infermieristiche di Bologna esprime solidarietà per lo spiacevole evento che ieri mattina ha coinvolto il giovane collega aggredito in Pronto soccorso all’ospedale Maggiore mentre assisteva un giovane arrivato in ambulanza.
“Ci auguriamo che il numero di aggressioni nei Pronto soccorso non riprenda a crescere come in epoca pre-covid – dichiara il Presidente dell’Ordine Pietro Giurdanella – consapevoli che oggi le istituzioni sono a conoscenza del vissuto e delle difficoltà del personale di Pronto soccorso: queste non mancheranno di trovare soluzioni capaci di rendere il Pronto soccorso un setting assistenziale attrattivo anche per i giovani infermieri. Il tema delle minacce e/o aggressioni al personale di Pronto soccorso (e non solo) è sintomo della sfibrata fiducia tra cittadino e istituzioni sanitarie che credevamo di aver conquistato durante i momenti più bui della pandemia. Per questo le istituzioni, così come i cittadini, sono chiamati a comprendere la delicatissima fase che la sanità oggi sta attraversando – chiosa il Presidente.
Preoccupa che un giovane infermiere, appassionato della sua professione, cresciuto professionalmente affrontando la pandemia, oggi possa essere preoccupato dalle reazioni dei suoi pazienti nel corso dell’esercizio della sua attività. La fuga dal PS non è un fenomeno che riguarda solo la professione medica, ma anche quella infermieristica per cui solamente azioni congiunte, di sistema, possono risultare davvero efficaci. È fondamentale trovare risposte ai nuovi bisogni della popolazione sempre più anziana con patologie croniche e comorbidità.
L’Ordine delle Professioni infermieristiche auspica dunque che i provvedimenti previsti dal Decreto Energia possano aiutare da un lato l’attrattività della professione infermieristica, dall’altro a tutelare i professionisti che lavorano in emergenza portando assistenza ad un’utenza molto eterogenea per condizioni cliniche e sociali.
