Nelle mani del vaccino. A raggiungere l’hub del padiglione 33 in Fiera non sono solo ’No vax’ pentiti o costretti, nella loro visione, a seguito dell’entrata in vigore del Super Green pass. Bensì anche indecisi, persone avvolte da paure legate a possibili effetti collaterali del siero o a pregresse patologie. Fra le fila di prime dosi effettuate e in prenotazione, c’è infatti anche chi, come Mirella Grandi, ha solo ora dissipato quella nebbia di timori, dubbi e diffidenze verso il vaccino anti-Covid. Un risultato raggiunto anche grazie alle parole e alla professionalità degli operatori sanitari impegnati in prima linea in questa battaglia, che all’interno del quadrato di mura prefabbricate entro cui avvengono le iniezioni non impugnano solo siringhe, ma aiutano le persone.
Ed è un aiuto semplice, quello di un’operatrice che, mani nelle mani, rassicura Mirella sulla scelta appena fatta, la scelta di vaccinarsi nonostante alcuni problemi di salute che fino a ieri l’hanno costretta a rimandare questo momento. “Persino ora non sono tranquilla e ho ancora paura” ci confessa Mirella mentre prende posto nel lungo serpentone che conduce ai box vaccinali, prima che arrivi il suo turno.
“In passato ho avuto problemi di salute e patologie pregresse per cui non vorrei mai che questo vaccino possa avere delle controindicazioni”, continua. Dubbi che Mirella porta con sé fino all’ultimo miglio, quello che la separa dalla somministrazione, quella che la donna ha rimandato a lungo “non perché io sia come si dice ’No vax’, ma perché ho sempre temuto potesse causarmi dei problemi. Stavo per vaccinarmi a maggio – ripercorre –, ma poi ho desistito. E poi di nuovo in estate e ho rimandato ancora. Adesso era arrivato il momento, sia perché i casi stanno aumentando di nuovo e voglio tutelarmi da conseguenze ben più gravi, sia perché vedere così tante persone vaccinate con effetti collaterali minimi o del tutto assenti, fra cui praticamente tutti quelli che conosco, un po’ mi ha rassicurato”.
A dare la decisiva spallata a questo proposito ci ha pensato poi l’infermiera che ha accolto Mirella nel box 7 del padiglione 33, lì, da dove entrambe sono poi uscite dopo l’iniezione a pollice alzato, come ad indicare la prima dose, ma soprattutto a ricordare che non c’è paura che non possa essere sconfitta, affidandosi, letteralmente, nelle mani di chi sta lavorando duramente per arginare questa pandemia.
Fonte: Il Resto del Carlino
Mirella all’infermiera “Sono nelle tue mani”