L’infermiera tornata al lavoro dopo una vita trascorsa al Sant’Orsola e il finanziere in pensione, nominato cavaliere della Repubblica.
È la storia di Rosy Arcangeli, 61 anni, e Antonio Lesce, 80 ad agosto: si sono incontrati alla Fiera il giorno di Pasqua per la vaccinazione. Tutto normale, tranne un particolare. In passato hanno abitato a lungo in due palazzine adiacenti, ma non si sono riconosciuti subito. La sorpresa si è svelata poco a poco.
“La sua fisionomia mi diceva qualcosa – spiega Rosy –, però ho pensato di averlo già vaccinato con la prima dose. Invece, non era così. Quando abbiamo iniziato a parlare, la somministrazione del vaccino mette sempre un po’ d’ansia, a un certo punto mi ha detto del cavalierato. Allora ho risposto che è un’onorificenza che ha ricevuto anche mio marito, perché era nell’Arma dei carabinieri. Ed è venuto fuori che la persona che stavo vaccinando era un maresciallo della Finanza. A quel punto l’ho riconosciuto”. La parola a Lesce, che è stato accompagnato in Fiera dal figlio Francesco. “Anche per me era un volto noto – precisa – e adesso spero che ci vedremo ancora”. Un incontro casuale, dal momento che Lesce ha aderito all’appuntamento anticipato.
“Avevo la data fissata per il 22, ma sono stato chiamato dall’Ausl quattro giorni fa – ricorda – e ho detto subito di sì. Così ho fatto la volontà delle istituzioni e di Dio e sono arrivato alla vaccinazione di Pasqua. Come servitore dello Stato, sono abituato a obbedire. È andato tutto bene, non mi sono neppure accorto dell’iniezione, e la prossima dose è in programma per domenica 25”. Insomma, all’emozione di una giornata importante se n’è aggiunta un’altra: l’infermiera, infatti, da anni ha lasciato la casa di via Einaudi a uno dei figli e per questo, in un primo momento, non è stato facile riconoscersi. “Adesso che le nostre storie si sono di nuovo incrociate – sottolinea – sicuramente presto, quando andrò a trovare mio figlio, farò anche un saluto alla famiglia Lesce”. Il cavaliere, la sua onorificenza risale al 2011, “l’ho avuta per 42 anni di effettivo servizio”, è originario della provincia di Cosenza, ma ormai è bolognese d’adozione. “Quando sono andato in pensione mi sono dedicato alla politica, una mia passione – precisa – e sono stato per due mandati consigliere di quartiere a Borgo Panigale. Sì, la vaccinazione di Pasqua ha avuto davvero un risvolto sorprendente”.