Da Baghdad al Rizzoli: è stata operata dall’equipe del Professor Gasbarrini e ora lotta per tornare a camminare.
E’ arrivata sola in Italia. Su un barcone. Con la schiena piegata a novanta gradi per una #malformazione. Operata all’Istituto ortopedico Rizzoli di Bologna dall’equipe della Struttura Complessa di Chirurgia Vertebrale ad indirizzo Oncologico – diretta dal Professor Alessandro Gasbarrini – oggi K.A. lotta per tornare a camminare.
E’ la storia di una ragazza nata con una grave deformazione del #rachide, pochi mesi prima che cadessero le prime bombe. È scappata da sola dal suo paese all’età di 14 anni ed è sbarcata in Sicilia, quattro anni fa, senza aver nessuno su cui poter contare.
Da alcune settimane è ricoverata all’Istituto Ortopedico Rizzoli dove, grazie ad una straordinaria catena di solidarietà che ha unito il personale di reparto e l’Associazionismo, K.A. è tornata a sorridere.
Le infermiere del reparto hanno fatto una colletta e le hanno finanziato un abbonamento tv perché potesse collegarsi con il mondo là fuori, così come hanno acquistato pigiamini e biancheria intima per la sua degenza quotidiana. Oggi, grazie all’Associazione AGITO le è arrivato un altro regalo: una tastiera musicale che potrà consentirle di realizzare il suo sogno, imparare a suonare.
Nonostante il percorso per K.A. sia ancora in salita, sta dimostrando a tutti una forza di carattere più unica che rara. E qui al Rizzoli sono in tanti a sostenerla e ad incoraggiarla.
Una storia che, come la musica, cura l’anima perché unisce l’intera umanità in un unico abbraccio. Quello della vera solidarietà.