È un ‘handicap bianco’, che non si vede.
Per questo la sordità crea in chi ne soffre molte difficoltà. In un ambiente complesso e ai più sconosciuto come un ospedale questo è ancora più vero.
Con questa consapevolezza abbiamo incontrato oggi il presidente dell’Ente nazionale sordi Simona Armaroli, e l’interprete Mara Martelli. L’incontro è stato favorito dalla collega Simona Poti’.
“L’accessibilità ai servizi – ha spiegato Armaroli – è oggi molto scarsa, sia agli sportelli sia all’interno dei reparti. I più non sanno, infatti, che il sordo ha necessità di un atteggiamento e di un linguaggio particolari: molti sordi, infatti, non parlano e non conoscono la lingua dei segni; solo alcuni sono capaci di leggere il labiale; pochissimi sanno utilizzare il pc o gli sportelli informatizzati”.
L’ente nazionale sordi è impegnato nella diffusione della cultura sulle problematiche che vivono i sordi, ma anche l’Ordine può e vuole fare la propria parte. Stiamo pensando a corsi di formazione per sensibilizzare gli infermieri, che sono responsabili dell’assistenza, e insegnare loro cenni della lingua dei segni per contesti sanitari, ma anche a diffondere materiale informativo per far conoscere maggiormente il problema a tutti gli operatori sanitari.