“Desidero ringraziare i medici e gli infermieri dell’ospedale che hanno fatto un lavoro eccezionale e mi hanno rimesso in piedi in un tempo record – inizia così il racconto di Marco, simpatico settantaduenne imolese affetto da tumore dello stomaco – Sono stato curato in maniera mini-invasiva dalla Gastroenterologia di Imola. Mi avevano diagnosticato un carcinoma del cardias, malattia particolarmente insidiosa non solo per la sua natura maligna ma anche perché la posizione al passaggio tra l’esofago e lo stomaco avrebbe richiesto un intervento chirurgico assai pesante e con esiti incerti sulla ripresa della mia salute, già minata da alcune precedenti disavventure e dal sovrappeso corporeo, ma alla fine è andato tutto per il meglio.”
“Abbiamo usato la tecnica della dissezione sottomucosa per via endoscopica, – spiega il dott. Sandro Sferrazza, medico dell’UOC di Gastroenterologia dell’Ausl di Imola che ha eseguito l’intervento. – E’ una metodica in uso da circa due anni presso la nostra Unità Operativa ed è eseguita solamente in pochi centri specializzati sul territorio nazionale. In particolare consente di asportare tumori anche molto estesi, purché non siano troppo profondi e non abbiano ancora provocato metastasi, utilizzando la gastroscopia o la colonscopia, a seconda della sede del tumore. Si usano dei bisturi miniaturizzati che consentono di staccare con grande precisione, letteralmente millimetro per millimetro, il tumore senza romperlo affinché l’intervento sia curativo e si possa consegnare un pezzo unico per l’esame istologico. Nella maggior parte dei casi non è necessario eseguire ulteriori interventi né chemioterapie, consentendo di lasciare intatti l’organo e la sua funzione. Certamente non è applicabile a tutti i tipi di tumore, ma quando si può usare questa tecnica il vantaggio per il paziente è notevole rispetto alla chirurgia tradizionale.”
Parole di soddisfazione anche da parte del prof. Pietro Fusaroli, direttore della Gastroenterologia imolese che ha coordinato l’intervento – “E’ stato un impegno di notevole complessità, di una durata da record, ben dieci ore. Avevamo eseguito interventi simili in precedenza, ma questo è stato di eccezionale complessità tecnica a causa dalla posizione del tumore e dalla sua estensione. Si può giustamente affermare di aver scritto una pagina di buona sanità a Imola, con attrezzature d’avanguardia ed operatori esperti. Ringrazio in particolare le infermiere della nostra équipe, eccellenti per capacità tecniche, che si sono alternate nel corso della giornata in sala operatoria e i colleghi anestesisti, coordinati dal dott. Igor Bacchilega, che ci hanno consentito di lavorare in condizioni perfette garantendo sempre l’assoluta sicurezza per il paziente. Avevamo preventivamente discusso collegialmente con i colleghi della Chirurgia e della Oncologia quale fosse l’intervento migliore da adottare per il paziente, come facciamo sempre nei casi di tumore. La buona riuscita dell’intervento è stata la conferma che abbiamo fatto la scelta giusta. Il benessere del paziente, che dopo pochi giorni dall’intervento era già a casa, è stata la ricompensa più grande.”
Fonte Ausl Imola