Cosa mettere in tavola
In generale le raccomandazioni riguardano: “Evitare i grassi saturi, preferire pane, pasta e riso integrali, assumere proteine vegetali- dice Bellavia- Una dieta corretta deve tener conto di prodotti stagionali e prevedere l’assunzione regolare di frutta e verdura. Sul fronte maschile viene raccomandata l’assunzione di antiossidanti- come per esempio ciliege, cioccolato fondente, carote e the verde– che permettono di combattere quello stress ossidativo determinato da colesterolo, diabete, fumo, che può danneggiare il processo di spermatogenesi, ovvero la produzione di spermatozoi”.
Dalla tavola possono derivare anche problemi di infertilità
“Le intolleranze alimentari sono correlate alla capacità fertile- sottolinea la specialista di ProCrea- Possono causare una diminuzione delle probabilità di impianto dell’embrione, aborti ricorrenti e ritardo di crescita intrauterina. Infatti, l’assunzione di cibi non tollerati provoca un’infiammazione cronica e quindi una risposta immunologica esagerata che può essere dannosa per la maturazione degli ovuli”. Inoltre, “una problematica di malassorbimento, anche se non percepito dalla paziente, può portare ad un deficit di vitamina D e K, di ferro, acido folico e altri oligoelementi essenziali all’organogenesi del feto“. Non solo. “Sovrappeso e obesità aumentano l’infertilità. Nell’uomo provocano la riduzione del numero e della motilità degli spermatozoi e aumentano in maniera significativa il danno al Dna dei gameti. Nella donna c’è un aumento dell’incidenza di aborti spontanei e si hanno importanti modifiche a livello follicolare, con alterazione dei livelli di ormoni chiave che possono influenzare negativamente l’ovulazione”. Per questo è fondamentale seguire un’alimentazione salutare, “ma anche fare dell’attività fisica: la sedentarietà è nemica della fertilità“. Conclude Bellavia: “Da non dimenticare il fattore età che, in particolare nella donna, influisce in modo determinante sulle possibilità di avere una gravidanza”.