Una nuova possibilita’ di cura e’ offerta alle persone affette da Fibrosi Cistica: si tratta di una terapia mucolitica inalatoria a base di mannitolo in polvere (Bronchitol), per rispondere all’esigenza dei pazienti di avere a disposizione una terapia non soltanto efficace e ben tollerata nel lungo periodo, ma anche maneggevole nell’utilizzo quotidiano e con una maggiore velocita’ di somministrazione rispetto alla terapia aerosolica.
La Fibrosi Cistica e’ una malattia genetica rara che insorge alla nascita e con cui si e’ costretti a convivere per tutta la vita. Oggi in Italia circa 6000 persone sono affette da questa patologia che determina secrezioni mucose povere di acqua e vischiose che tendono a ristagnare provocando l’ostruzione degli organi interessati, in particolare dell’apparato digerente e di quello respiratorio. L’effetto della malattia e’ rappresentato dalla produzione di tappi di muco che i pazienti sono costretti ad eliminare ogni giorno, sia spontaneamente, sia grazie all’aiuto di farmaci che agiscono favorendo la fluidificazione e l’eliminazione del muco e riducendo le infezioni batteriche. Queste ultime, se persistenti, possono portare al progressivo declino della funzione polmonare e conseguente insufficienza respiratoria. Cosi’ in un comunicato.
“La terapia inalatoria e’ stata una delle rivoluzioni piu’ importanti per il miglioramento della cura della Fibrosi Cistica, in quanto consente una migliore nebulizzazione del farmaco per raggiungere le vie aeree piu’ profonde dove si concentra il muco piu’ denso”, spiega Valeria Raia, Presidente della Societa’ Italiana per lo Studio della Fibrosi Cistica (SIFC).
“Grazie a terapie efficaci, ben tollerate ed eseguite in maniera corretta e costante nel tempo, i bambini che nascono con questa malattia hanno oggi la possibilita’ di diventare adulti in buona salute e di avere una qualita’ di vita al pari dei loro coetanei. La velocita’ di somministrazione e la rapidita’ d’azione del farmaco rappresentano elementi fondamentali per far si’ che il paziente percepisca il beneficio della cura che sta facendo e aumenti il grado di aderenza alla terapia”, aggiunge Raia.
“Lavorare nel campo delle malattie rare rappresenta una sfida e una grande responsabilita’ nei confronti dei pazienti e dei medici che li hanno in cura” – dichiara Raffaello Innocenti, Direttore Generale di Chiesi Italia. Con specifico riferimento alla Fibrosi Cistica, l’impegno di Chiesi si concentra sull’obiettivo di mettere a disposizione soluzioni terapeutiche nuove e sempre piu’ ‘a misura di paziente’, consapevoli che in gioco non c’e’ soltanto la sopravvivenza, ma anche una migliore qualita’ della vita delle persone che nascono con questa grave malattia genetica”.
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