(DIRE) Bologna – Inaugurata al Policlinico Sant’Orsola di Bologna la nuova centrale di trigenerazione, che a regime tagliera’ del 27% i consumi elettrici e del 31% le emissioni di inquinanti.
Al taglio del nastro, insieme al direttore generale del Policlinico, Antonella Messori, anche il sindaco Virginio Merola, il rettore Francesco Ubertini, il governatore Stefano Bonaccini.
La nuova centrale del Sant’Orsola e’ costata 37,4 milioni di euro, di cui quattro milioni arrivati da fondi statali e regionali. Il resto deriva da un project bond del fondo europeo per l’efficienza energetica, primo esempio di questo tipo in Italia. I lavori sono durati cinque anni, dal 2012. Il nuovo impianto si e’ reso necessario per l’usura di quello precedente, realizzato ormai 40 anni fa, formato da due centrali termiche e da varie centrali frigorifere nei diversi padiglioni, che ormai avevano un rendimento insufficiente anche alla luce dello sviluppo del Policlinico (ad esempio, dopo l’apertura del nuovo Polo cardio-vascolare).
La nuova centrale termica del Sant’Orsola e’ stata costruita sottoterra, su due livelli, fino a 10 metri di profondita’, di fianco alla vecchia ciminiera che sara’ mantenuta anche se inutilizzata. La centrale di cogenerazione e quella frigorifera, invece, occuperanno tre livelli del vicino padiglione 19.
“Questa e’ la citta’ della salute e quindi e’ bene che anche gli impianti siano a risparmio energetico e meno inquinanti”, commenta Merola. Dal canto suo, invece, Bonaccini anticipa che “nelle prossime settimane” sara’ presentato un ulteriore investimento della Regione per la riqualificazione del Sant’Orsola. Inoltre, sottolinea il governatore, con la maggiore autonomia chiesta dall’Emilia-Romagna al Governo “potremo rimodulare i ticket in maniera piu’ equa e fare ulteriori investimenti sugli ospedali”.
In attesa che il gruppo di lavoro sull’integrazione di Sant’Orsola, Maggiore e Rizzoli comunichi entro la fine dell’anno i primi risultati dello studio di fattibilita’.
Nel frattempo, l’Alma Mater sta andando avanti con la progettazione della nuova Torre Biomedica, il nuovo edificio in cui al Sant’Orsola sara’ riunita la ricerca nei campi della genetica, biologia molecolare, biochimica, microbiologia e istologia, che dovrebbe sorgere al posto del padiglione 15 (che sara’ abbattuto).
Si tratta di un investimento da circa 18 milioni di euro ed e’ nel piano edilizio triennale dell’Alma Mater, gia’ approvato dal Cda d’Ateneo. “Stiamo andando avanti- conferma oggi Ubertini- partiremo con la gara e con i lavori nel 2018”. Nel bilancio di previsione per il prossimo anno, assicura il rettore, sara’ confermato l’impegno finanziario dell’Ateneo, cosi’ come “anche la Fondazione del Monte ci supportera’, in quota parte, con impegno sul 2018. Entro l’anno avremo il progetto preliminare- spiega Ubertini- dopodiche’ ci sara’ la progettazione esecutiva e l’avvio dei lavori”. E aggiunge, sorridendo: “Io nel 2021 finisco il mandato, quindi la voglio inaugurare”.
(San/ Dire)