EVERE: PERCORSI OMOGENEI E REPLICABILI IN TUTTE AZIENDE (DIRE) Roma, 2 ago. – In presenza di una gravidanza o di un parto a rischio, ecco cosa fare, quando, dove e come comunicarlo. Sono le indicazioni illustrate nelle Linee di indirizzo clinico-organizzative per la prevenzione delle complicanze legate alla gravidanza, elaborato dal Tavolo tecnico istituito presso Agenas e composto da rappresentanti del ministero della Salute, del Cnpn (Comitato nazionale percorso nascita), dell’Istituto superiore di Sanita’ e delle Societa’ Scientifiche di settore.
La finalita’ del documento che analizza cinque patologie tra le piu’ frequenti e importanti durante la gravidanza e’ quello di ridurre la probabilita’ di errori decisionali di tipo prevalentemente organizzativo, realizzando uno strumento di supporto decisionale a disposizione dei professionisti per migliorare i contesti organizzativi e clinico-assistenziali del percorso nascita. “Azzerare il verificarsi di eventi avversi- dice Francesco Bevere, direttore generale dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali- laddove prevenibili e prevedibili, individuando tempestivamente situazioni di alert di condizioni a maggior rischio di complicanze per la mamma e il bambino, garantendo cosi’ il trasferimento nel setting assistenziale piu’ appropriato nell’ambito del percorso gravidanza e parto: sono le direttrici delle linee di indirizzo, elaborate da Agenas su mandato del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, in seguito ai gravi eventi, avvenuti tra la fine del 2015 e l’inizio del 2016”.
l documento di Agenas e’ quindi uno strumento facilmente consultabile dai professionisti sanitari, fortemente voluto dal mondo clinico, il cui apporto e’ stato “determinante nell’individuare e rafforzare eventuali aspetti della sicurezza dell’organizzazione e delle cure ritenuti piu’ vulnerabili- prosegue Bevere- e per tracciare percorsi condivisibili, omogenei e replicabili in tutte le aziende sanitarie”. Un lavoro che rientra pienamente nella mission dell’Agenzia che sempre piu’ svolge “un ruolo centrale nell’ambito del rischio clinico, della sicurezza delle cure e della promozione delle buone pratiche, recentemente rafforzato dalla legge 24 che istituisce presso l’Agenas, l’Osservatorio nazionale buone pratiche sulla sicurezza in sanita’. E questo documento rappresenta senz’altro una buona pratica a disposizione di tutti”, conclude il direttore generale. (Cds/ Dire)