Una delibera approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta vara il “Progetto regionale integrato per l’oncologia”, messo a punto secondo precise indicazioni dell’Itt, l’Istituto Toscano Tumori (RED.SOC.)
FIRENZE – Oncologia, in Toscana la rete si rafforza e si specializza sempre di piu’. Una delibera approvata dalla giunta nel corso della sua ultima seduta vara il “Progetto regionale integrato per l’oncologia”, messo a punto secondo precise indicazioni dell’Itt, l’Istituto Toscano Tumori. In concreto, il progetto verra’ realizzato dall’Ispo, l’Istituto per lo studio e la prevenzione oncologica, che costituisce la struttura di riferimento per tutta la rete oncologica regionale per gli aspetti epidemiologici, di screening e di riabilitazione oncologica.
– “Il sistema a rete definito da ITT – dice l’assessore al diritto alla salute Stefania Saccardi – si e’ consolidato nel corso degli anni con la diffusione di un modello organizzativo comune e di procedure condivise, con importanti risultati in termini di offerta omogenea e di qualita’ verificata. Questo progetto regionale integrato per l’oncologia e’ un ulteriore passo avanti, perche’ istituisce reti oncologiche per patologia, che consentano di curare al meglio anche i casi oncologici rari e complessi”. Le reti oncologiche per patologia si basano sull’individuazione, di concerto tra ITT e aziende sanitarie, di unita’ di alta competenza verso cui indirizzare la casistica rara e/o complessa: strutture di dimensione di area vasta, o regionale, o addirittura interregionale.
“Per alcune patologie – chiarisce Gianni Amunni, direttore di ITT e ISPO – e’ opportuno concentrare la casistica, e quindi anche l’expertise di professonisti e l’innovazione tecnologica, in centri di riferimento verso cui indirizzare i casi. Per queste patologie, le evidenze scientifiche mostrano un rapporto favorevole volume/esiti. Mentre per alcuni tumori piu’ frequenti (mammella, prostata) le competenze sono diffuse tra i vari centri, per i tumori piu’ rari e complessi (pancreas, surrene, esofago, tratto gastro-intestinale) e’ opportuno che i casi siano indirizzati verso i centri di riferimento di alta competenza”.