Agitare le gambe, rigirarsi continuamente nel letto, russare o avere apnee notturne sono disturbi del sonno che spesso assumono i tratti di vere patologie. Un cattivo sonno, oltre a provocare disagi per gli effetti sulle attività diurne, può essere il campanello d’allarme per molte malattie.
Se l’insonnia può contribuire all’insorgere di alcune malattie metaboliche o cardiovascolari, altri disturbi, come per esempio quelli del comportamento del sonno REM, possono essere predittivi di malattie neurodegenerative come la malattia di Parkinson. Riconoscere precocemente questi disturbi è fondamentale per una diagnosi tempestiva e per l’individuazione, nei casi più gravi, di trattamenti neuroprotettivi in grado di prevenire l’avanzamento del processo di neurodegenerazione.
Il Centro per lo studio del sonno dell’Istituto delle Scienze neurologiche di Bologna
Il Centro per lo studio del sonno dell’Istituto delle Scienze Neurologiche di Bologna, primo in Europa e tra i primi al mondo ad essersi occupato di questi temi, segue circa 700 nuovi pazienti ogni anno. Dispone della maggiore casistica europea, ed è primo nel continente per pubblicazioni sul tema, terzo al livello mondiale dopo Stanford e Harvard. Fondato nel 1969 da Elio Lugaresi, riconosciuto a livello internazionale come uno dei padri fondatori della Medicina del sonno, il Centro è riferimento internazionale in particolare per la Narcolessia e per i disturbi motori.
Qui i pazienti vengono sottoposti a polisonnografie, un esame del sonno che combina la videoregistrazione in diretta con il contemporaneo monitoraggio sincronizzato dell’encefalogramma. Un tecnico specializzato sorveglia costantemente il sonno del paziente, pronto ad intervenire se necessario, per esempio se la persona mette in atto comportamenti potenzialmente pericolosi. La sincronizzazione delle due registrazioni permette una definizione precisa del disturbo. Consente, infatti, di rilevare eventuali posizioni anomale del corpo, movimenti ripetitivi, contrazioni muscolari, crisi epilettiche. La rilevazione fornisce indicazioni importanti sulle possibili terapie, che variano a seconda del disturbo osservato. Sono due le stanze dedicate a questo tipo di esami.
Ogni stanza è dotata di microfono e videocamera. Le polisonnografie vengono effettuate sia di notte, che di giorno, 4 alla settimana quelle notturne, per un totale di 200 all’anno, 150 quelle diurne.
La ricerca sul sonno dell’ISNB
L’ISNB ha sviluppato una specifica linea di ricerca per lo studio delle patologie del sonno in tutti i loro aspetti, clinici, neurofisiologici, genetici e sociali, con particolare attenzione a forme rare ma altamente disabilitanti come la narcolessia, e a tematiche ad elevato impatto sociale come la sonnolenza diurna e gli incidenti stradali.
È recente la scoperta da parte dei ricercatori dell’ISNB di una particolare forma di narcolessia, quella autosomica dominante, non diagnosticabile sino allo scorso anno.
Fonte ER Salute