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Prendetevi cura della bocca: ecco i potenziali disturbi

Prendetevi cura della bocca: ecco i potenziali disturbi

Prendetevi cura della bocca: ecco i potenziali disturbi
| mercoledì 22 Febbraio 2017

dentist-428647_960_720-600x400Piccole fessurazioni, afte, carie dei denti, ma anche lesioni cancerose: sono alcuni dei problemi che possono affliggere la nostra bocca; anche il disturbo più piccolo può causarci difficoltà nella masticazione o nella deglutizione, ecco perché prendersi cura della salute della bocca migliora, a tutte le età, la qualità della vita.

LABBRA, LINGUA E TONSILLE

«Quando si parla di bocca, si intende solitamente non solo il cavo orale che inizia con le labbra, comprende anche la lingua e arriva fino all’istmo delle fauci, ma anche la parte posteriore, cioè le tonsille e la parete faringea posteriore. Tramite la bocca parliamo e mangiamo e questa cavità mette in comunicazione apparato digerente e respiratorio con il mondo esterno.

La cavità orale è ricca di terminazione nervose in particolare di papille gustative e al suo interno riveste una particolare importanza la saliva, la cui secrezione è stimolata da gusto, olfatto, vista e ideazione» precisa il professor Alessandro Martini, ordinario di otorinolaringoiatria presso l’università degli Studi di Padova.

 

FERMENTAZIONE DI CIBI O TABAGISMO FONTE DI MALATTIE

Nella bocca è presente un delicato equilibrio che può essere alterato da fattori locali come le patologie dentarie, le fermentazioni microbiche, il tabagismo o un regime alimentare poco equilibrato o generali come possono esserlo le malattie infettive, le infezioni del tubo digerente o una carenza vitaminica.

 

Al di là dei fattori che possono creare disturbo la sintomatologia conseguente si caratterizza, in genere, come spiega ancora il professor Martini: «per il senso di secchezza o bruciore della faringe, per il dolore che può essere costante, localizzato, irradiato all’orecchio o presente solo durante la deglutizione, per la sensazione di corpo estraneo e la presenza, eventualmente, di una tumefazione latero-cervicale. Da un punto di vista obiettivo in caso di disturbi si potranno riscontrare alterazioni nell’aspetto, nel colore e nell’umidità della mucosa buccale, presenza di sanguinamento e lesioni, alterazioni nella lingua o nei denti e dei suoi annessi. Le patologie del cavo orale possono essere di tre tipi: neoplastiche; infiammatorie, come possono esserlo la carie, le malattie parodontali, le afte, l’alitosi; o traumatiche, come può esserlo il bruxisismo».

 

TUMORI DEL CAVO ORALE

«L’incidenza del carcinoma del cavo orale è variabile, da valori minimi in Giappone (2%)a valori massimi in alcune regioni dell’India (30%). In Italia tali tumori rappresentano nel maschio il 4.5% circa delle neoplasie e l’incidenza è 8.2 per 100.000 negli uomini e 2.8 nelle donne» spiega ancora il professor Martini che chiarisce anche: «lo sviluppo di tali forme tumorali riconosce fattori di rischio ben precisi, come il vizio del fumo, un eccessivo consumo di alcol, una scarsa igiene orale, la presenza di denti scheggiati, ma anche carenze vitaminiche croniche come quella di vitamina A o di ferro. Queste forme tumorali si caratterizzano per il dolore, la presenza di sanguinamenti della bocca, cattivo odore, alterazioni nella parola e difficoltà nella deglutizione ovvero disfagia.

 

PAPILLOMA VIRUS 

Negli ultimi anni, infine, ha assunto una particolare importanza, soprattutto fra i maschi l’infezione da papilloma virus (HPV): una delle forme del virus, a partire dai 45 anni, aumenta l’incidenza di carcinoma orale che raggiunge il picco dei casi dopo i 75 anni».

 

È bene ricordare che l’infezione da HPV è molto frequente nella popolazione generale; Il virus dell’HPV, una volta entrato nell’organismo umano tende ad essere eliminato dal sistema immunitario prima che possa diventare patogeno. Quando invece il virus resta persistente nell’organismo, nel corso del tempo può dare l’avvio anche ai processi tumorali sia in sede orale che altrove.

 

CARIE 

È il problema più comune dei denti sia da latte che permanenti, si caratterizza per la distruzione dei tessuti mineralizzati del dente; è un disturbo che riconosce una certa predisposizione genetica, ma affonda le cause anche in un’alimentazione sbagliata (troppo ricca di zuccheri semplici) e una cattiva igiene orale.

 

PARODONTITI 

Anche gengiviti e parodontiti sono disturbi molto frequenti nella popolazione generale: le prime sono sostenute da infezioni batteriche che colpiscono le gengive arrossandole e facendole sanguinare durante lo spazzolamento. Se non si rimedia all’infezione batterica il disturbo può evolvere a parodontite, una malattia che provoca il progressivo indebolimento dei denti (fino a provocarne la caduta) e delle strutture di sostegno. Entrambi i disturbi si possono prevenire con un’accurata igiene della bocca e la rimozione di placca e tartaro da parte di personale qualificato.

 

AFTE

Le afte sono molto comuni e fastidiose: la loro causa non è stata ancora del tutto compresa, così come non esiste un rimedio efficace e univoco che possa risolverle; a volte è sufficiente avvalersi anche di un sintomatico naturale, altre volte, invece, bisogna ricorrere addirittura al cortisone per bocca o per uso locale.

 

ALITOSI

È un’altra problematica della bocca molto comune: può essere indotta dal consumo di alimenti ricchi di sostanze volatili (come aglio e cipolla), ma anche da una cattiva igiene orale, o ad un’alterazione della flora batterica residente nella bocca. Nel cavo orale, infatti, al pari di tanti altri distretti corporei, vivono numerosi microrganismi; quando alcune specie non simbiotiche tendono a prevalere, possono comparire i cattivi odori, così antipatici e che tanto imbarazzo possono creare nella normale vita di relazione.

 

BRUXISISMO

Questo è un disturbo in ascesa e determina l’abitudine, involontaria, di serrare i denti. Nei bambini questa tendenza è tutto sommato normale, mentre nelle persone adulte è una risposta all’eccessivo stress ai quali sono quotidianamente sottoposti. La non correzione del disturbo determina, sul lungo termine, assottigliamento dello smalto dei denti, dolore ai muscoli masticatori e disfunzioni dell’articolazione della mandibola.

Fonte: La Stampa

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