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Lorenzin: “Il malato sia al centro del Sistema Sanitario”

Lorenzin: “Il malato sia al centro del Sistema Sanitario”

Lorenzin: “Il malato sia al centro del Sistema Sanitario”
| domenica 12 Febbraio 2017

“Il malato deve essere al centro del sistema sanitario, sia a livello italiano sia a livello mondiale, perche’ i sistemi non possono essere fatti in funzione delle strutture, ne’ di una burocratizzazione del sistema che perde di vista il concetto di cura. Regole che, per esempio, nel nostro Paese variano da regione a regione per cui si ha accesso a farmaci o a prestazioni in modo differente a seconda dell’indirizzo di residenza, a volte con differenze che si traducono in una vera e propria ingiustizia”. E’ quanto si legge nel messaggio per la ‘Giornata Mondiale del Malato’ del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, per la quale questa e’ “un’occasione importante per approfondire e riflettere sul rapporto tra persona e malattia. La malattia e’ una fase delicata, a volte drammatica della vita, a cui alla sofferenza data dalla patologia purtroppo si puo’ associare la solitudine e l’assenza di un supporto adeguato ad alleviare le difficolta’ di chi soffre e delle loro famiglie”. Per Lorenzin “bisogna cercare di far comprendere anche a chi non e’ del settore la complessita’ del SSN, che e’ necessario fare uno sforzo superando logiche ragionieristiche e rimettendo il malato al centro della nostra politica, perche’ e’ lui il protagonista, quello che conta”.

“In questo contesto- si legge ancora- dobbiamo ricordare e ritrovare le nostre radici culturali, il senso dell’universalismo e il solidarismo di cui ritroviamo quotidiane testimonianze nella generosa opera dei volontari o di quegli operatori che troppo spesso lavorano in condizioni critiche. Al contempo occorre riprendere un percorso culturale che faccia perno sulla dignita’ del paziente, perche’ la malattia non definisce cio’ che noi siamo, ma e’ una fase della nostra vita che incide sulla nostra esistenza e sulle persone che stanno intorno a noi”. Ma, avverte, “spesso di tutto cio’ ce ne dimentichiamo. E penso a quando emarginiamo i malati, quando abbiamo paura della malattia, quando pensiamo per esempio che una persona con una malattia degenerativa non possa assumere responsabilita’. Ogni volta che ci fermiamo a guardare solo il corpo e non l’uomo in se’. Ribadisco, invertire questa rotta e’ la nostra missione e ogni giorno nella nostra attivita’ istituzionale proviamo a riportare nelle politiche sanitarie una visione e un’assistenza del malato che sia uniforme sul territorio nazionale, concentrandoci sulla qualita’ dei servizi e su come vengono erogati. Di lavoro ce n’e’ ancora molto da fare ma in questi anni abbiamo fatto molti passi in avanti. Penso all’importantissima Legge sul ‘Dopo di noi’, un provvedimento che abbiamo fortemente voluto e che dobbiamo costruire, partendo da alcuni tipi di patologie, per aiutare i malati e le famiglie, che oggi si ritrovano paradossalmente a doversi sobbarcare tutto il peso della cura e dell’assistenza”.

Il ministro della Salute Lorenzin ricorda anche i Nuovi Livelli Essenziali di Assistenza che “finalmente, dopo venti anni, sono stati aggiornati: e’ stato ampliato l’elenco delle malattie rare (oltre 110 tra singole malattie rare e gruppi di malattie) curate in regime di esenzione; sono state inserite sei nuove malattie croniche esenti e sono state introdotte prestazioni ad elevatissimo contenuto tecnologico (ad es. l’adroterapia) per la cura di alcuni tumori. A cio’ si aggiunga anche la predisposizione del Piano nazionale di prevenzione vaccinale che prevede la somministrazione completamente gratuita, agli aventi diritto, dei vaccini”. Il messaggio conclude cosi’: “Ma non c’e’ solo l’Italia. Oggi e’ la Giornata mondiale del malato e per questo dobbiamo ricordarci sempre che malattie che possono sembrarci non critiche come l’influenza o che sono facilmente curabili, in gran parte del mondo possono causare la morte, ed e’ per questo che e’ fondamentale lavorare per costruire una rete assistenziale efficace anche nei luoghi piu’ disagiati. La salute e’ un baluardo di democrazia, di civilta’, di umanita’ e di solidarieta’. E noi dobbiamo operare perche’ i paesi che oggi sono considerati del ‘Terzo Mondo’ diventino ‘Primo Mondo’. Abbiamo visto per esempio con il caso Ebola come sia fondamentale aiutare quei popoli che sono piu’ in difficolta’ anche per garantire la salute mondiale. Tutto cio’ ci aiutera’ anche a risolvere i grandi problemi dei flussi migratori, delle persone che fuggono dalla fame, dalla sete e dalla malattia”. (Com/Tar/ Dire)

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