ROMA – “Da marzo 400 famiglie italiane si sottoporranno ad un inventario settimanale per controllare lo spreco alimentare, tra di loro ci sarà una sorta di ‘Waste sorting’, ovvero di controllo incrociato delle pattumiera per verificare che i dati siano veritieri”. Lo dice Andrea Segrè, presidente del comitato tecnico scientifico per il Programma nazionale di prevenzione sprechi-rifiuti.
Il monitoraggio rientra in una iniziativa pionieristica realizzata all’interno del progetto ‘Deduce’ promosso dal ministero dell’Ambiente, l’Università di Bologna-Distal e l’Osservatorio Waste Watcher.
Su 16 miliardi di euro di spreco alimentare annuo in Italia, dice Segrè, “circa tre quarti deriva da quello che gettiamo in casa, ovvero 12 miliardi di euro. La legge antispreco è stata fondamentale”, ma ora serve un ulteriore passo, specialmente per quanto riguarda la sensibilizzazione, la prevenzione, la salute, ma anche la solidarietà. “Se spulciamo i dati- prosegue Segrè- vediamo un quadro inquietante, per questo diciamo di agire il prima possibile, siamo in una fase espansiva dello spreco alimentare che investe sia l’ambiente che la salute”. Passi in avanti sono stati fatti con la legge antispreco, “ma anche nella distribuzione dove si recupera molto e ora finalmente anche nei ristoranti con le family bag“, termina.
CIBO, 60% ITALIANI IGNORA NORMA ANTISPRECO
Il 60% degli italiani ignora l’esistenza di una nuova normativa antispreco, la 166/2016, mentre il 90% non conosce i contenuti del provvedimento e ha solo vaghe informazioni. Una scarsa conoscenza che si ripercuote poi nelle nostre case, visto che ogni famiglia spreca, solo di cibo, 360 euro l’anno. Numeri diffusi da Waste Watcher in occasione della presentazione, oggi alla fondazione Enpam a Roma, della quarta Giornata nazionale di prevenzione degli sprechi alimentari, in programma domenica. Dai dati emerge come un italiano su 5 metta già in atto comportamenti virtuosi e che il 57% sia dalla parte giusta, attento a non sprecare per condizione o necessità.
“Prevenzione è la parola chiave- commenta Segrè, presidente del comitato tecnico scientifico per il Programma nazionale di prevenzione sprechi-rifiuti- lavoriamo dunque su quel 40% che resta, incurante o incoerente. Facciamolo con una campagna di educazione alimentare efficace” . Per il sottosegretario al ministero dell’Ambiente, Barbara Degani, “le campagne di sensibilizzazione di questi anni stanno dando i loro frutti, il 45% degli italiani ormai vive lo spreco come un problema” . DIRE