I fondi serviranno per sostenere i 13 centri antiviolenza e le case rifugio della regione. Nel 2016 in 10 mesi accolte quasi 3 mila donne vittime di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica. Petitti (Regione): “Fondi indispensabili per la gestione dei centri e ampliare la rete di assistenza” (RED.SOC.)
BOLOGNA – Dallo Stato arrivano quasi due milioni di euro per i centri antiviolenza e le case rifugio per le donne maltrattate dell’Emilia-Romagna: realta’ che da gennaio a ottobre dello scorso anno hanno accolto poco meno di 3 mila vittime. A questi fondi si aggiunge un contributo di 920 mila euro dal “Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere”. Ci sono in tutto, dunque, 2,9 milioni “con i quali sara’ possibile sostenere concretamente la lotta alla violenza contro le donne nella nostra regione”, annuncia la Regione in una nota. -L’assessore alle Pari opportunita’, Emma Petitti, e’ soddisfatta: “Sono fondi che richiediamo da tempo perche’ indispensabili per la gestione dei centri antiviolenza presenti sul territorio e per l’ampliamento della rete di assistenza alle donne. Accogliamo inoltre con entusiasmo il contributo aggiuntivo previsto dal Piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere. Sono tanti i progetti che abbiamo intenzione di portare avanti. Cosi’ come accogliamo con favore l’istituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta sul feminicidio”.
Petitti ricorda anche il milione di euro stanziati sui progetti per le pari opportunita”. “Sono dunque azioni concrete su cui stiamo investendo per contrastare un tragico fenomeno che continua a mietere vittime nella nostra societa’. Stiamo lavorando per accelerare nei tempi l’erogazione dei contributi alle strutture che operano sul territorio”. A beneficiare dei fondi saranno i 13 centri antiviolenza presenti sul territorio regionale: dall’1 gennaio al 31 ottobre 2016 hanno accolto 2.930 donne vittime di violenza fisica, psicologica, sessuale, economica, “offrendo loro protezione, sostegno psicologico e legale qualificato e risposte concrete, anche in situazione di emergenza”. (Dire) (www.redattoresociale.it)