Sono circa 210 mila le persone che ogni anno vengono colpite dalla lebbra: un nuovo caso ogni 2 minuti. Una malattia grave, che si può prevenire e curare, combattendo però anche i pregiudizi da cui è ancora avvolta. Oggi 29 gennaio è la Giornata mondiale dei malati di lebbra: tra le tanti associazioni che aderiranno a questa 64a edizione, c’è anche Aifo, che nei suoi progetti adotta un approccio chiamato “sviluppo inclusivo su base comunitaria”, nella convinzione che “la salute, il benessere e la felicità debbano essere condivisi tra tutte le persone di un villaggio o di un quartiere – spiega l’associazione – ‘Nessuno può essere felice da solo’, diceva il nostro fondatore Raoul Follereau (1903-1977). Questo principio ci ha guidato nel curare milioni di persone nel mondo e nel ridare loro dignità e diritti”.
Per sostenere i progetti dell’associazione, migliaia di volontari domenica prossima saranno nelle piazze italiane, per offrire il “Miele della solidarietà” e altri prodotti eco-solidali. Il messaggio della Giornata sarà portato anche negli stadi di calcio, sostenuto dall’Associazione Italiana degli Allenatori (AIAC) e dalla Lega Calcio Serie A. Un gruppo di volontari Aifo sarà domenica in piazza San Pietro ad ascoltare la parola di papa Francesco.
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