Alla Camera entra nel vivo la discussione sul testamento biologico. Dopo circa un anno dall’avvio dell’iter in commissione Affari sociali, con 16 proposte di legge depositate, prende il via il voto sugli emendamenti. E gia’ si preannuncia battaglia all’interno della maggioranza. Partito democratico e Ncd sono su posizioni opposte. I Dem intendono portare avanti la legge. I centristi, alla luce di un probabile asse Pd-M5s sulla materia, temono una forzatura su tempi dell’esame. Il nodo e’ politico: costituisce un primo banco di prova per il governo Gentiloni.
Per evitare ripercussioni sul prosieguo della legislatura, la maggioranza a Montecitorio cerca quindi una possibile mediazione. In una riunione tra gli esponenti delle forze politiche che sostengono il governo, con il presidente della commissione Mario Marazziti (Ds-Cd) e la relatrice del Pd Donata Lenzi, si e’ cercato di delimitare i punti su cui concentrare il lavoro di sintesi. Un lavoro che andra’ compiuto sui 288 emendamenti rimasti sul tavolo della commissione dopo le segnalazioni dei gruppi.
Intanto, proprio per favorire l’approfondimento delle questioni piu’ controverse, Marazziti ha scritto alla presidente della Camera Laura Boldrini per chiedere che il biotestamento non vada in aula prima del 20 febbraio. Si allungano cosi’ i tempi per l’esame in assemblea, esame precedentemente calendarizzato al 30 gennaio. Il punto piu’ divisivo del testo Lenzi, attorno al quale si registrano i maldipancia dei centristi ma anche della Lega, e’ quello della sospensione di nutrizione e idratazione artificiali, considerati come terapie. Ap-Ncd e Udc hanno depositato gli emendamenti per sopprimere la previsione. Per il Pd si tratta di una questione dirimente su cui, per ora, non sembra esserci l’intenzione di fare passi indietro. (Mar/ Dire)