La promozione dell’allattamento materno, in linea con le raccomandazioni Unicef e OMS, è un obiettivo di salute di grande importanza per la sanità pubblica. Il latte della propria madre, fresco o adeguatamente conservato, è l’alimento ideale anche per i neonati pretermine. Quando non è disponibile o non è sufficiente, il latte umano donato rappresenta l’alternativa più valida.
I principali vantaggi derivanti dall’utilizzo del latte umano di banca nell’alimentazione dei neonati pretermine sono:
- bassa incidenza di enterocolite necrotizzante
- ridotta incidenza di sepsi ed altre infezioni
- ridotta incidenza di displasia broncopolmonare.
La realtà delle Banche del latte umano donato (BLUD) è già presente nel nostro Paese ed è in costante evoluzione: queste strutture offrono un servizio che ha lo scopo di selezionare, raccogliere, conservare e distribuire il latte umano donato, da utilizzare per specifiche necessità mediche. Le BLUD sono indispensabili per soddisfare le necessità dei neonati pretermine, ma si rendono utili anche in altre situazioni, sulla base di precise indicazioni mediche, per esempio pei i rari casi di neonati a termine che per brevi periodi non possono essere alimentati al seno, o neonati affetti da patologia. L’accurata esecuzione delle procedure operative consente di realizzare un valido equilibrio tra sicurezza d’uso e qualità biologiche.
Il latte della donna, al pari di organi o tessuti umani, non può essere oggetto di commercializzazione: la donazione è gratuita e ne è garantita la privacy. La sicurezza e la qualità del latte umano donato hanno la loro più idonea collocazione in un contesto che preveda la promozione, la protezione ed il sostegno dell’allattamento al seno anche nei neonati critici e pretermine.
Il 5 dicembre 2013 la Conferenza Stato Regioni ha sancito l’accordo “Linee di indirizzo nazionale per l’organizzazione e la gestione delle banche del latte umano donato nell’ambito della protezione,promozione e sostegno dell’allattamento al seno” (G.U. n.32, 8 febbraio 2014).
Il documento vuole essere uno strumento per gli operatori sanitari delle Banche del latte e dei reparti di Neonatologia e di Terapia intensiva neonatale, nonché per tutti gli operatori del percorso nascita. L’obiettivo è quello di orientare le iniziative regionali per la costituzione e l’organizzazione di una Banca del latte umano donato (BLUD), individuando requisiti essenziali ed omogenei e definendo criteri uniformi per un servizio centrato sul paziente e sui bisogni di salute. È necessario, inoltre, predisporre criteri per il monitoraggio delle attività.
Il nostro Paese risulta essere, a oggi, tra i più attivi in Europa: le 32 Banche che già operano in Italia rappresentano un numero elevato se confrontato con le realtà degli altri Paesi europei. Il Servizio Sanitario Nazionale esercita il controllo e la vigilanza del rispetto delle Linee di indirizzo, con la collaborazione dell’Associazione delle Banche del latte umano donato (AIBLUD), per monitorare a livello nazionale, l’appropriatezza operativa e gestionale delle Banche del latte umano attualmente in funzione e di quelle che sorgeranno in futuro.