Il vostro bambino è un po’ impacciato con i movimenti e nei rapporti con i coetanei? Questa lentezza nel raggiungere le competenze sociali e motorie tipiche della propria età potrebbe essere dovuta ai chili di troppo di mamma e papà. Infatti, l’obesità dei futuri genitori influisce, rallentandolo, sullo sviluppo fisico e cognitivo del bambino e a giocare un ruolo determinante è tanto il peso della madre quanto quello del padre. A dirlo uno studio dei National Institutes of Health, gli Istituti di Sanità Americani, pubblicato sulla rivista Pediatrics, che ha analizzato più di 5.000 donne dello Stato di New York, quattro mesi dopo il parto, e i loro figli, valutati dai ricercatori per sei volte fino ai 3 anni di età.
Ne è emerso che i figli di madri obese avevano entro i tre anni quasi il 70 per cento di probabilità in più di fallire in prove di abilità motorie fini, ovvero la capacità di controllare il movimento di piccoli muscoli, come quelli delle dita e delle mani, rispetto ai figli di madri normopeso. Inoltre, i figli di padri obesi avevano una maggiore probabilità (il 75% in più) di fallire nei test di misurazione delle competenze sociali, cioè indicatori della capacità dei bambini di relazionarsi e interagire con i loro coetanei. Infine, i bambini nati da coppie di individui estremamente obesi avevano una probabilità triplicata di fallire nelle prove di capacità di problem solving.
«Il nostro studio è uno dei pochi che comprende anche informazioni sui padri ed i nostri risultati suggeriscono che il peso del padre ha un’influenza significativa sullo sviluppo del bambino» ha detto l’autrice Edwina Yeung del Centro di ricerca per l’infanzia e la famiglia Eunice Kennedy Shiver National Institute of Child Health and Human Development (NICHD) di Bethesda.
Tuttavia, non è ancora chiaro come l’obesità di mamma e papà possa aumentare il rischio per il bambino di ritardi nello sviluppo. Gli studi sugli animali hanno indicato che l’obesità durante la gravidanza può promuovere l’infiammazione, che potrebbe influenzare il cervello del feto e potrebbe anche influenzare l’espressione dei geni nel liquido seminale.
Se venisse confermato questo legame tra obesità dei genitori e ritardi dello sviluppo, secondo gli autori dello studio diventerebbe necessario prendere in considerazione anche il peso dei genitori al momento dello screening per la valutazione di eventuali ritardi dello sviluppo al fine di predisporre interventi precoci. Nel frattempo, dal momento che le condizioni di sviluppo del feto e del nuovo nato hanno conseguenze determinanti sulla sua salute futura, chi desidera un figlio dovrebbe prestare attenzione alla nutrizione e allo stile di vita fin da prima del concepimento.
FONTE LA STAMPA