Meno testi pubblicati, meno tirature, meno lettori. I dati, negativi, li ha resi noti l’Istat che ha pubblicato l’annuario statistico. Nel 2014 sono stati pubblicati in Italia 57.820 libri, per un totale di quasi 168 milioni di copie.
Rispetto all’anno precedente diminuiscono sia il numero dei titoli (-6,7%) sia la tiratura (-7,6%). La quota di edizioni scolastiche sul totale è rimasta pressoché stabile all’11,9%. Le prime edizioni rappresentano, come negli anni precedenti, la maggior quota della produzione (63,0%), a conferma di un mercato che punta soprattutto sulle novità, meno sulla durata delle proposte editoriali. Il panorama editoriale è dominato dai grandi editori i quali, pur rappresentando poco più di un decimo del totale (12,6%), coprono più di tre quarti dei titoli pubblicati (76,3%) e l’89% della tiratura; questi hanno prodotto mediamente 236 titoli e circa 800 mila copie ciascuno.
I piccoli editori, che sono il 57,7% del totale, hanno invece pubblicato in media circa 4 titoli e meno di 7 mila copie ciascuno. L’abitudine alla lettura dei quotidiani (almeno una volta la settimana) riguarda poco più di quattro persone di 6 anni e più su dieci (43,9% ) nel 2016, dal 47,1% di un anno fa.
Rimane invece pressoché stabile la quota di chi legge quotidiani 5 volte e più la settimana (35,4%).
In calo anche la quota di lettori di libri, dal 42% del 2015 al 40,5% dell’anno in corso. Tra chi si dedica alla lettura, quasi la metà (45,1%) legge al massimo 3 libri nell’anno, mentre il 14,1% legge più di un libro al mese.
MUSEI E CINEMA, AUMENTANO VISITATORI E SPETTATORI
Aumento di visitatori ai musei e di spettatori al cinema.
Nel 2015 i musei, i monumenti e le aree archeologiche statali aperti al pubblico sono 441, quattro in più sull’anno precedente.
I visitatori hanno fatto registrareun deciso incremento, passando da quasi 41 milioni nel 2014 a oltre 43 milioni (+6,2%). Nel 2016, il 66,3% della popolazione di 6 anni e oltre ha fruito di almeno uno spettacolo, un intrattenimento o una visita a musei e mostre. Tutte le forme di intrattenimento risultano in crescita ma ad aumentare di più sono gli spettatori al cinema, passati dal 49,7% del 2015 al 52,2%, e quelli che seguono concerti di musica diversa dalla classica (da 19,3% a 20,8%); i concerti di musica classica subiscono invece una diminuzione della quota di spettatori dal 9,7 all’8,3%.
La televisione è sempre il medium più amato dagli italiani, la guarda il 92,2% della popolazione di 3 anni e più. Il piccolo schermo attira spettatori in tutte le fasce di età, ma i più accaniti fruitori sono i giovanissimi di 6-14 anni e gli anziani di 65-74 anni, con quote che superano il 96%. L’ascolto della radio interessa invece il 53% della popolazione, in sensibile diminuzione dal 57,9% del 2015, anche se aumentano i fidelizzati, ossia coloro che la ascoltano tutti i giorni (da 55,4 a 59,7%). I programmi radiofonici hanno le maggiori audience fra le persone di 20-54 anni (oltre il 65%).
SOLO 1 ITALIANO SU 4 FA SPORT NEL TEMPO LIBERO
Solo un italiano su quattro fa sport nel tempo libero. Per l’annuario statistico dell’Istat, infatti, poco più di un terzo della popolazione di 3 anni e più pratica nel tempo libero uno o più sport; fra questi il 25,1% afferma di farlo con continuità (+1,4 punti percentuali sul 2015), mentre il 9,7% lo pratica in modo saltuario. Un ulteriore 25,7% svolge qualche attività fisica come fare passeggiate di almeno due chilometri, nuotare o andare in bicicletta mentre i veri sedentari sono circa quattro su dieci(39,2%). Lo sport continuativo viene praticato di più fra i 6 e i 17 anni mentre l’attività sportiva saltuaria riguarda soprattutto le classi d’età successive.
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