Gli ingorghi davanti alle scuole continuano. E si capisce: a quanto e’ stato spiegato oggi durante un’udienza conoscitiva in Comune, a Bologna l’80% degli spostamenti casa-scuola avviene in macchina.
Motivo? I genitori anche di ragazzi abbastanza grandi per andare a scuola da soli, non si fidano a lasciarli spostare in autonomia. Lo racconta Maura Rossi, ispettore della Polizia municipale, che si occupa di educazione stradale nelle scuole fino ai 18 anni di eta’.
Difficile, molto difficile disincentivare trasporto in auto in favore di tragitti a piedi, sul bus o in bicicletta. “Non sono i ragazzi che non vogliono, sono i genitori a non lasciarli andare da soli: sono terrorizzati e non li lasciano andare se non a tre metri da scuola. Per noi e’ un problema”, dice l’ispettore. Se i vigili insegnano agli alunni ad utilizzare correttamente la bicicletta “i genitori vogliono portare la bici a scuola in macchina, non viene loro in mente di accompagnarli a scuola in bicicletta”. L’argomento e’ stato sollevato da due ordini del giorno presentati dall’ex assessore Andrea Colombo. Il primo riguarda la partecipazione di Palazzo D’Accursio al bando del ministero dell’Ambiente da 25 milioni di euro, che potrebbe portare a sconti sui biglietti bus, a contributi acquisto bici elettriche e altre misure in favore di spostamenti sostenibili casa-lavoro. L’altro ordine del giorno riguarda il progetto “Scuole car free”, che riguarda la chiusura al traffico delle aree dove ci sono gli istituti scolastici all’entrata e all’uscita degli alunni. (Bil/ Dire)