BOLOGNA – Da oggi i bolognesi possono chiedere la nuova carta d’identità elettronica, che soppianta la precedente “Cie” sperimentale, sospesa nel novembre 2015 perché non adeguata tecnicamente agli standard internazionali di riconoscimento della persona.
Bologna è uno dei 91 Comuni individuati dallo Stato per introdurre il nuovo documento, che invece è compatibile a livello internazionale ed è anche più sicuro dal punto di vista informatico contro le contraffazioni.
Per richiederlo sarà obbligatorio prendere un appuntamento all’Urp di Quartiere: l’operazione richiede infatti circa mezz’ora per i vari accertamenti (ad esempio la verifica dell’allineamento tra il codice fiscale e l’anagrafe trubutaria) e quindi si rischiano lunghe code agli sportelli.
“La prenotazione online è importante– sottolinea l’assessore Virginia Gieri, oggi in conferenza stampa a Palazzo d’Accursio- non vorremmo creare un’aspettativa nei cittadini che poi viene subito delusa”.
In ogni Quartiere è stato dedicato uno sportello al servizio, tranne in piazza Maggiore, piazza Liber Paradisus, al Borgo-Reno e al Savena, dove ce ne sono due. Le modalità per richiedere la nuova tessera sono le stesse (servono fototessera, codice fiscale, vecchia carta o denuncia di smarrimento), con una piccola aggiunta: elettronicamente verrà presa anche l’impronta digitale. Anche nella nuova carta elettronica sarà possibile indicare l’assenso alla donazione degli organi. La consegna del nuovo documento però non sarà immediata: verrà spedita a casa dai Poligrafici di Stato.
Il costo della nuova carta è di 22 euro, decisamente di più rispetto a quella cartacea (circa cinque euro) ma meno della precedente carta elettronica sperimentale, che costava 25 euro. Per il primo periodo, chi vorrà potrà continuare a richiedere la carta d’identità cartacea, che però nel prossimo futuro è destinata a scomparire.
Il nuovo documento elettronico, infatti, fa parte del progetto del Governo che prevede anche la creazione di un’unica anagrafe nazionale e del Sistema pubblico di identità digitale (Spid), che dovrebbe permettere ai cittadini di accedere con un’unica tessera a tutti i servizi erogati dalla pubblica amministrazione.
Al momento però esiste solo la carta d’identità elettronica: per l’anagrafe nazionale bisognerà aspettare almeno un anno e mezzo, spiegano i tecnici del Comune di Bologna, e anche il progetto Spid è ancora lontano dall’essere completo. A dire la verità, anche Palazzo D’Accursio non è del tutto pronto: gli sportelli Dimmi, quelli per il rilascio automatico dei documenti o per il pagamento delle multe, non supportano il nuovo documento e con ogni probabilità dovranno essere adeguati. Nel 2015 a Bologna sono state emesse 57.526 carte d’identità, di cui 3.535 erano vecchie “Cie”. Il nuovo documento elettronico potrà essere rilasciato anche ai minori di 15 anni, ma con una validità differente a seconda delle età: tre anni nella fascia 0-3; cinque anni nella fascia 3-18; i canonici dieci anni dalla maggiore età in poi. In questa prima fase sarà possibile rilasciare la carta d’identità elettronica solo ai residenti nel Comune di Bologna.
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