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GIMBE: Disturbi mentali in gravidanza e post partum sottovalutati

GIMBE: Disturbi mentali in gravidanza e post partum sottovalutati

GIMBE: Disturbi mentali in gravidanza e post partum sottovalutati
| martedì 18 Ottobre 2016

Roma, 18 ott. – Nel corso della gravidanza o dopo il parto possono esordire o riacutizzarsi nella donna diversi disturbi psichiatrici: depressione, disturbi d’ansia, disturbi dell’alimentazione, disturbi da uso di alcol e droghe, oltre a gravi malattie mentali quali psicosi, disturbo bipolare, depressione severa.

Il Presidente Gimbe, Nino Cartabellotta
Il Presidente Gimbe, Nino Cartabellotta

Senza dimenticare che le psicosi che insorgono dopo il parto si caratterizzano per l’esordio rapido e la particolare gravita’. “L’importanza di riconoscere i problemi di salute mentale durante la gravidanza e nel post partum- afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe- e’ ampiamente sottovalutata per varie ragioni: scarsa sensibilizzazione dei professionisti sanitari, limitato coordinamento e assenza di percorsi integrati tra i vari servizi, mancanza di linee guida aggiornate”. Di conseguenza, per offrire un adeguato livello assistenziale in grado di identificare tempestivamente i disturbi psichiatrici gravi, riconoscere la loro rapida insorgenza e comprendere la loro natura, sono indispensabili interventi di formazione dei professionisti sanitari e percorsi assistenziali basati sulle migliori evidenze scientifiche e integrati tra i vari servizi (cure primarie, consultori, servizi per la maternita’, salute mentale, servizi sociali, ospedale) al fine di offrire un accesso tempestivo alla valutazione specialistica.

“Le linee guida del Nice- continua il presidente della Fondazione Gimbe- disponibili in italiano grazie alla traduzione della Fondazione Gimbe, offrono un approccio sistematico e integrato alla prevenzione, diagnosi e trattamento dei problemi di salute mentale in gravidanza e nel post partum: utilizzo di strumenti internazionali validati per l’identificazione precoce dei sintomi, sviluppo di un piano di assistenza integrato, rischi e benefici delle differenti opzioni terapeutiche, in particolare raccomandando un minore utilizzo di psicofarmaci per alcuni disturbi (es. ansia o depressione di grado lieve o moderato) e sottolineando ”efficacia della psicoterapia”.

woman-356141_640Fondamentale il coinvolgimento attivo delle donne attraverso il processo decisionale condiviso: per migliorare la capacita’ di riconoscere il problema; per gestire le errate, ma comprensibili, preoccupazioni che rivelare la presenza di un disturbo mentale possa determinare la presa in carico del proprio figlio; per prevenire i rischi associati all’interruzione del trattamento con psicofarmaci (senza consulto medico) quando scoprono di essere gravide. “Tutti i professionisti e i servizi coinvolti nell’assistenza a donne che desiderano, vivono o portano a termine una gravidanza- conclude Cartabellotta- dovrebbero tenere in considerazione queste linee guida per integrare le raccomandazioni in percorsi assistenziali integrati finalizzati a prevenire, diagnosticare e trattare con successo problemi di salute mentali anche gravi”.

Le “Linee guida per la salute mentale della donna in gravidanza e dopo il parto sono disponibili sul sito www.evidence.it/salute-mentale-gravidanza”, conclude la Fondazione Gimbe. (Wel/ Dire)

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