L’Italia è tra gli ultimi Paesi in Europa per consumo di contraccettivi ormonali, con il solo 16,2% di donne che ne fanno uso, e un divario anche interno che peggiora andando da Nord a Sud. Ma non solo: ben il 59% delle donne in età fertile non utilizza alcun metodo contraccettivo. Un obiettivo fondamentale per arginare questo fenomeno è fare educazione e informare. E questo è uno dei temi affrontati durante il congresso ‘All you need is love – Amore e ormoni nella vita delle donne‘, che si è aperto a Roma, promosso da Msd Italia con la partecipazione delle più importanti società scientifiche per la salute delle donne. “Alcune donne temono di tutto- spiega il dottor Roberto Bernorio, ginecologo, psicoterapeuta e sessuologo clinico, intervenendo a margine dell’iniziativa- questa ormonofobia, la paura degli ormoni, è qualcosa di antico e continua a condizionare le donne nel 2016. La paura più grande è il tumore, e poi c’è il timore degli effetti collaterali, di ingrassare, di qualcosa di innaturale”. Secondo l’esperto, questi sono miti da sfatare perché “non solo la contraccezione non fa venire i tumori ma ne previene alcuni. Diminuisce, ad esempio, l’incidenza del tumore ovarico, che è un tumore killer. Sarebbe importante informare bene le giovani donne sin dall’inizio dell’attività sessuale- osserva- sarebbe una strategia utile a cambiare le carte in tavola”.
I numeri illustrano poi che in Italia più ci si sposta verso le aree meridionali meno l’utilizzo dei contraccettivi ormonali trova spazio e consenso, passando dal 23% della Valle d’Aosta al 7,2% della Campania, con la Sardegna come unica eccezione, regione in cui l’utilizzo dei contraccettivi ormonali supera il 30%. Tutto questo nonostante, da tempo, siano disponibili diverse tipologie di contraccettivi ormonali, di semplice gestione e in grado di rispondere a necessità estremamente eterogenee: dal cerotto che va cambiato una volta alla settimana all’impianto sottocutaneo, che una volta applicato offre copertura contraccettiva per tre anni, all’anello vaginale mensile, recentemente dotato di applicatore monouso che permette di posizionarlo ancora più facilmente, come un assorbente interno. “E’ molto simile all’applicatore dei tamponi che le donne usano per le mestruazioni- spiega Bernorio- Una volta posizionato, la donna si sente sicura che l’anello è messo al posto giusto. Poi c’è una rassicurazione di tipo emotivo, perché la donna non deve manipolarsi i genitali, perché l’inserimento, con questo applicatore, risulta molto agevole e veloce. Io credo che questi due fattori dovrebbero facilitare la pratica contraccettiva da parte delle donne”.
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