È la prima in Italia, ed stata eseguita ieri nella struttura di Pma (Procreazione medicalmente assistita) dell’ospedale Santa Margherita di Cortona (Arezzo).
Si tratta della prima biopsia su tre embrioni di una coppia il cui partner maschile e’ affetto da “aniridia congenita”. È una malattia genetica rara che colpisce la vista ed e’ caratterizzata dalla formazione incompleta dell’iride (la parte colorata dell’occhio che circonda la pupilla). L’aniridia e’ a trasmissione autosomica dominante. Il reparto dell’ospedale Santa Margherita di Cortona e’ cosi’ il primo centro pubblico in Italia ad adottare ed eseguire la diagnosi genetica pre-impianto, una vera e propria “amniocentesi anticipata”, non eseguita sul feto, ma ancor prima sull’embrione. Si tratta di una tecnica fino a poco tempo fa vietata dalla legge 40.
“Nel campo della procreazione medicalmente assistita la Toscana ha fatto da apripista, essendo stata la prima Regione a dotarsi di un regolamento sulla procreazione assistita e offrendola alle coppie che la desideravano, con il solo pagamento del ticket, ben prima di tutte le altre Regioni”, dichiara l’assessore al Diritto alla salute, Stefania Saccardi. La fierezza sta nell’aver ribadito un primato della regione. “Anche in questo caso- aggiunge- la Toscana e’ la prima a realizzare in una struttura pubblica la ”diagnosi genetica pre-impianto”: un esame che ha lo scopo di verificare la presenza di eventuali patologie ereditarie prima dell’impianto in utero”. E anche in questo caso, puntualizza ulteriormente, “si tratta di una sinergia, una collaborazione tra la struttura di procreazione medicalmente assistita dell’ospedale di Cortona e il laboratorio di genetica medica delle Scotte di Siena. Un grazie e i miei complimenti ad entrambe le equipe, quella di Luca Mencaglia e quella di Alessandra Renieri”. (Cap/ Dire)