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Ecco il “Manuale di sopravvivenza” per arrivare ai 3 fischi finali senza rischiare la salute

Ecco il “Manuale di sopravvivenza” per arrivare ai 3 fischi finali senza rischiare la salute

Ecco il “Manuale di sopravvivenza” per arrivare ai 3 fischi finali senza rischiare la salute
| sabato 2 Luglio 2016

In corso, in Francia, i campionati Europei di calcio. Tanta l’attesa per la partita della Nazionale. Altrettanto lo stress che i tifosi accumulano durante la visione della partita.

La psicologa e psicoterapeuta Paola Vinciguerra regala ai tifosi i suoi consigli per vincere lo stress, una sorta di ‘manuale di sopravvivenza’ per arrivare ai 3 fischi finali senza rischiare la salute, comunque vada, infatti dice che non ci stiamo giocando casa e non stiamo per ricevere una diagnosi di malattia terminale. Stiamo solo guardando una partita di pallone. Vincere piace a tutti, ma non bisogna identificarsi nei giocatori in campo.

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Ecco un decalogo con alcune regole per i tifosi, da mettere in atto durante la partita:

Numero uno: Per proteggere il sistema cardiovascolare dai picchi di adrenalina, cercare di respirare con il diaframma. Questo aiuta ad abbassare la carica di adrenalina e ossigena il cervello, che con la cattiva respirazione fa invece risparmiare anidride carbonica aumentando il rilascio di ‘ormone dello stress’. In questo modo si producono tensione, batticuore, chiusura della gola e tutti gli altri sintomi che causano il disagio provocato dall’ansia da prestazione, anche ‘indiretta’.

Numero due:  pensare positivo.

Numero tre: relativizzare, non farsi ingannare dai neuroni specchio, sono loro che si identificano con gli 11 in campo quindi, bisogna rendersi conto che ciò che avviene sul rettangolo verde è solo simbolicamente rappresentativo di noi, ma non è la nostra vita. E’ fondamentale, per impedire allo stress di prendere il sopravvento evitare  di identificarci in prima persona con i giocatori.

Un altro consiglio è  quello di evitare sostanze eccitanti e snack troppo grassi.

Paola Vinciguerra, direttrice della Clinica dello stress a Roma, invita a una vera e propria respirazione preparatoria: prendere aria attraverso il diaframma, pensare positivo, stare tranquilli sono consigli da mettere in pratica già prima del fischio d’inizio. Tutto ciò serve per arrivare armati di calma ‘zen’ all’appuntamento con i 90 minuti, al netto di eventuali tempi supplementari o ‘roulette’ dei rigori.

Mentre guardiamo la partita, cerchiamo di non fumare un pacchetto di sigarette. Bisogna ricordarsi che la nicotina è un eccitante e va evitata come pure il caffè, il tè o l’alcol. L’esperta raccomanda di sostituirli  con una camomilla o un’altra tisana fredda. Proibito anche cedere alla fame nervosa e imbottirsi di snack grassi, meglio prediligere 10-20 grammi di cioccolato fondente, che fra l’altro aiutano a tenere alto l’umore, e una manciata di mandorle rigeneranti. Ideale per allenare le mandibole e scaricare lo stress attraverso la masticazione.

Ultimo consiglio della psicologa è organizzare una serata per il dopo-partita. In questo modo, da un lato permetterà di condividere con gli amici la gioia della vittoria o il dispiacere della sconfitta e dall’altro aiuterà a spostare l’attenzione sulla vita vera, che continua anche quando il gioco finisce.

FONTE ADNKRONOS

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