Tumori della prostata e del rene sconfitti grazie alle nuove tecniche che prevedono l’utilizzo della chirurgia robotica. Non hanno dubbi gli oltre 300 esperti mondiali in campo uro-oncologico riuniti a Roma all’Istituto Regina Elena (Ire) per parlare del futuro di questa disciplina.
L’intervento – che prevede l’asportazione totale del rene – è il gold standard in caso di cancro del rene con coinvolgimento della vena renale causando una tronbosi neoplastica. Un intervento che è divenuto routinario con tecnica robotica in soli tre centri al mondo: all’Ire di Roma, alla University of Southern California e al PLA General Hospital di Pechino.
Per quanto riguarda il tumore alla prostata, la chirurgia robotica ha portato i tassi di sopravvivenzaall’80-90% a 10 anni dalla diagnosi. E al ripresentarsi della malattia a livello locale la chirurgia robotica di salvataggio è un trattamento emergente e di avanguardia, un approccio, mini-invasivo e in alcuni casi risolutivo, che sta rapidamente guadagnando popolarità e consenso nella comunità scientifica e presso i pazienti.
“Dalle sale operatorie del Regina Elena – sottolinea all’Ansa Marta Branca, Commissario Straordinario IFO – si fa scuola su interventi di grande complessità e con approccio completamente “intracoporeo”. L’urologia è stata la prima ma ora tutte le specialità chirurgiche degli Istituti utilizzano il robot. Posso tranquillamente affermare che il futuro della chirurgia è qui”.
Fonte: ANSA