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Gatti amici delle donne. Meno stress e minor rischio di ictus

Gatti amici delle donne. Meno stress e minor rischio di ictus

Gatti amici delle donne. Meno stress e minor rischio di ictus
| martedì 28 Giugno 2016

Che il contatto con un animale domestico contribuisse a migliorare l’umore, riducendo l’ansia e lo stress era un fatto noto. Ma che rappresentasse uno “scudo”, soprattutto per le donne, nei confronti delle malattie cardiovascolari rappresenta un vera novità. Le persone che possiedono un animale, infatti, hanno un minor rischio di morire a causa di un ictus.

A sottolinearlo uno studio della Georgia Southern University, su ‘High Blood Pressure and Cardiovascular Prevention’. Gli studiosi hanno esaminato i dati di 4mila adulti over 50, senza malattie gravi, che hanno partecipato al National Health and Nutrition Examination Survey, sondaggio sulla salute e la nutrizione dal 1988 al 1994, dichiarando anche se possedevano un animale domestico.

Il 35% dei partecipanti al sondaggio aveva un animale domestico, Metà di essi era obeso o in sovrappeso.

I partecipanti sono stati seguiti fino al 2006 per sapere se fossero ancora in vita e dai risultati, comparati col National Death Index, l’indice nazionale di mortalità, e’ emerso che l’incidenza di morti per malattie cardiovascolari nei non proprietari di animali era di 11 ogni 1000 persone, mentre per chi aveva un cane o un gatto era di 7 ogni 1000. In particolare per l’ictus, gli uomini proprietari di animali avevano le stesse chances di mortalità, mentre nelle donne la probabilità di morire risultava ridotta di circa il 40 per cento.

“Aneddoticamente, crediamo che portare a spasso un cane faccia bene al cuore, riduca lo stress della vita e la pressione sanguigna”, ha detto l’autore principale Jian Zhang del Jiann-Ping Hsu, del College of Public Health presso la Georgia Southern University statunitense.

“Lo studio non deve essere interpretato come un incoraggiamento a possedere animali domestici. Averli può essere positivo, ma devono essere tenuti responsabilmente” avverte però l’autore, spiegando che devono essere fatti ulteriori approfondimenti.

Fonte: ANSA

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