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Istruzione per alunni malati: oltre mille “scuole a casa”

Istruzione per alunni malati: oltre mille “scuole a casa”

Istruzione per alunni malati: oltre mille “scuole a casa”
| giovedì 23 Giugno 2016

Gli ultimi dati del ministero, relativi al 2014-2015: 1.116 scuole domiciliari, la maggior parte in Lombardia, Campania e Veneto. A queste si sommano le “scuole parentali”: nello stesso anno, 945 ragazzi hanno studiato a casa per scelta, non per bisogno. Oltre 1.000 studenti in Italia hanno la scuola “in casa”, per motivi di salute: per l’esattezza, secondo gli ultimi dati del ministero, nell’anno scolastico 2014-2015 sono stati 1.116 i bambini e i ragazzi che hanno usufruito di questo servizio, svolgendo a domicilio almeno una parte del programma scolastico, sia tramite le nuove tecnologie, sia attraverso gli interventi a domicilio degli insegnati.

Sommati ai 945 alunni che, sempre nel 2014-2015, hanno “scelto” di studiare a casa con la cosiddetta “istruzione parentale”, fanno oltre 2 mila “scuole domiciliari” nel nostro Paese. Per ragioni diverse, con funzioni, vocazioni e normative diverse. Ma con la stessa capacita’ della scuola di entrare nelle case delle famiglie. Tornando all’istruzione domiciliare, che – lo ricordiamo – e’ riservata a chi, per via di una degenza dovuta a un intervento o a una patologia, non puo’ recarsi fisicamente a scuola per almeno 30 giorni, il numero piu’ alto di alunni “domiciliari” si registra in Lombardia (84), seguita da Campania (125) e Veneto (107). Nel Lazio le “scuole a domicilio” sono state 91, mentre in Emilia-Romagna, Piemonte e Sicilia 73.

“L’istruzione domiciliare e’ un’esigenza in crescita – ci spiega Raffaele Ciambrone, dirigente del Miur (Direzione generale per lo studente, l’Integrazione, la partecipazione e la comunicazione) – Emerge con forza, dagli incontri con gli uffici scolastici regionali e con le scuole polo ospedaliere, la richiesta di un potenziamento del servizio. Grazie ai progressi della scienza medica, infatti, sempre piu’ spesso i ragazzi vengono curati a casa: vanno in ospedale per l’intervento, ma poi per la degenza tornano a casa. E’ questo il motivo per cui l’istruzione a domicilio e’ sempre piu’ richiesta e il fabbisogno sta aumentando. Intendiamo investire di piu’ in questa direzione sia in temrini di risorse che di tecnologie”.

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