A Vignola, in media, sono 120 i bambini operati ogni anno. Per loro, oltre che per i familiari, entrare in ospedale per un intervento chirurgico, è un momento di grande tensione, di emozioni forti. Se per un adulto prevale preoccupazione e ansia, agli occhi di un bambino, la sala operatoria è prima di tutto un mondo sconosciuto difficile da capire, un “universo” che fa paura.
Lo sanno bene medici, infermieri e anestesisti dell’Azienda USL di Modena che, ogni giorno, assistono e accompagnano i piccoli pazienti. Per questo, proprio a Vignola, è nata l’idea di creare un percorso che aiuti i bambini tra 3 e 9 anni a vedere “con occhi diversi” il periodo prima dell’operazione e i luoghi dove avverrà l’intervento. Il progetto “Alla scoperta del pianeta sala operatoria” è promosso dai volontari dell’Associazione ‘Casina dei Bimbi’ Onlus ed hanno inoltre collaborato all’attivazione del progetto la Fondazione di Vignola, l’associazione ‘Un mondo e una famiglia’, le Consorti Rotariane del Rotary Club di Vignola, Castelfranco e Bazzano, di Pagani Automobili e degli ‘Amici dell’Osteria’.
Giovedi scorso è stata ufficialmente consegnata agli operatori sanitari la ‘tenda-astronave’. Per l’occasione erano presenti anche Maria Pia Biondi, direttore del Distretto sanitario di Vignola; Claudia Nasi, presidente dell’associazione ‘Casina dei Bimbi’; Maura Biancani, coordinatrice del blocco operatorio Ospedale di Vignola e Carlo Garoia, presidente del Rotary Club di Vignola, Castelfranco e Bazzano.
Una ‘tenda-astronave’
Come funziona il percorso? Semplice. In attesa dell’operazione, normalmente il giorno prima del ricovero, due infermieri della sala operatoria e una volontaria della ‘Casina dei Bimbi’ incontrano i piccoli pazienti all’interno di una ‘tenda-astronave’ dove, insieme ai genitori, preparano la ‘partenza’. Lì, con un linguaggio adatto alla loro età, gli adulti aiutano i piccoli a capire cosa è una sala operatoria e cosa avviene al suo interno, anche grazie all’uso di manichini e pupazzi. Il giorno dell’intervento, pupazzi e volontari accompagnano il bambino fino alla soglia della sala operatoria dove, grazie alla potenza straordinaria della fantasia, prende corpo il ‘viaggio’ verso questo “pianeta” sconosciuto.
Fonte: ER SALUTE