“Spesso ci sono delle informazioni difformi a livello territoriale e non tutte le regioni fanno piani di azione allo stesso modo. Ma rispetto a qualche anno fa molte cose sono migliorate, soprattutto negli interventi di urgenza che per quanto riguarda la parte cardiovascolare ci vede ai massimi livelli. Bisogna pero’ agire prima: fare screening nelle eta’ di rischio, avere un corretto stile di vita e rendersi conto che alcuni comportamenti mettono a rischio la propria esistenza”.
Cosi’ il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, interpellata dall’agenzia Dire a margine dell’apertura della XIII Giornata nazionale della ”Prevenzione delle malattie cardiovascolari”, in programma presso il Policlinico Umberto I di Roma. “Noi auspichiamo un aumento del fondo della prevenzione per tutte le Regioni- ha aggiunto il ministro- ma e’ ovvio che l’universita’ ha un ruolo fondamentale. Oggi per combattere le cronicita’, che assorbono da sole quasi l”80% delle risorse, dobbiamo cercare di non far ammalare le persone e agire molto sulle medicina di iniziativa, sulla formazione di medici e specializzandi, nonche’ di medici di medicina generale, tutto questo per cercare di comprendere preventivamente se un paziente puo’ essere piu’ o meno sottoposto a rischio”. Per Lorenzin “la prevenzione ancora oggi sembra piu’ un concetto che una pratica attuata in modo sistemico sul territorio”, ha spiegato nel corso del suo intervento al seminario, sottolineando infine che “non c’e’ ancora la giusta percezione tra i cittadini dell’importanza dei corretti stili di vita: l’obiettivo e’ ridurre sempre di piu’ questa asticella”. (Ekp/ Dire)