Uno studio, per ora condotto solo sui topi, del Max-Delbrueck-Centre for Molecular Medicine di Berlino, pubblicato dalla rivista Cell Reports, ha dimostrato che l’uso prolungato di antibiotici potrebbe rallentare la formazione di neuroni, creando problemi alla memoria.
Gli scienziati hanno ‘spento’ il microbioma delle cavie con forti dosi di antibiotici ad ampio spettro. I topi che hanno ricevuto gli antibiotici hanno mostrato molte meno cellule nervose nuove nella parte del cervello chiamata ippocampo, con una minore capacità di immagazzinare nuovi ricordi. A fare da tramite tra intestino e cervello sono probabilmente le cellule immunitarie chiamate monociti Ly6Chi, il cui livello cala drasticamente alla scomparsa del microbioma. Susanne Wolf, l’autore principale, spiega che è stato annullato ripristinando la flora batterica con probiotici ed esercizio fisico. Wolf inoltre sottolineoa che se anche i risultati fossero applicabili all’uomo non vorrebbe dire che tutti gli antibiotici interferiscono con il cervello, perchè la combinazione e le dosi usate sono estremamente potenti. Un effetto simile però, è possibile averlo con trattamenti che prevedono l’uso di lungo periodo. In conclusione, quello che è stato scoperto è una nuova via di comunicazione tra il cervello e le periferie, che potrebbe essere usata per il trattamento di alcune malattie psichiatriche.
FONTE ANSA