Il concetto è semplice, ma diretto: ‘Se non rispondi, non muore nessuno. Quando guidi guida e basta’. Il ‘titolo’ della nuova campagna di sicurezza stradale promossa da Anas insieme alla Polizia di Stato, ha al centro l’utilizzo di smartphone quando si è al volante. Un’abitudine pericolosa, che contribuisce in modo importante al nuovo aumento delle vittime della strada, tornate a salire dopo il calo del 2014. Oggi, presso la sede dell’Anas, è stata presentata la campagna alla presenza del presidente Gianni Vittorio Armani, del Primo Dirigente della Polizia di Stato Santo Puccia, della rapper e voce storica di Radio Deejay La Pina, testimonial della campagna.
L’incidentalità rilevata da Polizia e Carabinieri ha evidenziato un aumento degli incidenti mortali del 2,5% (1.627 contro i 1.587 del 2014) e un aumento delle vittime dell’1,3% (1.752 contro 1.730). E qui entra in ballo la distrazione alla guida, soprattutto dovuta all’utilizzo dello smartphone: 48.524 sono le infrazioni commesse nel 2015 per il mancato uso di apparecchi a viva voce o dotati di auricolare, il 20,9% in più rispetto al 2014.
Per permettere alla campagna di arrivare in modo diretto agli automobilisti, giovani ma non solo, si è scelto un linguaggio semplice, attraverso anche l’utilizzo dei social: è stata realizzata una app, una campagna per giovani videomakers, e la campagna è stata promossa sui social più famosi, da Facebook a Twitter. La app per lo smartphone ‘Guida a Basta’, disponibile per iOS e Android, consente di impostare il proprio cellulare sulla modalità di guida, con la possibilità di inoltrare ad un gruppo di contatti preferiti un messaggio per comunicare loro che ci si sta per mettere in viaggio, e che per tutta la durata del tempo selezionata non sarà possibile rispondere al telefono. La applicazione, infatti, blocca l’accesso alle impostazioni e consente di inviare la propria posizione geografica, in modo da tenere aggiornati i contatti preferiti sul viaggio.
Secondo il dirigente della Polizia, Santo Puccia, bisogna “focalizzare i comportamenti di guida. Tra le cause principali degli incidenti stradali mettiamo al primo posto la distrazione. Come forze di Polizia abbiamo incrementato l’attività di contrasto sul fronte della distrazione con dispositivi come smartphone e tablet”. La sicurezza “è la priorità”, ha sottolineato invece il presidente Anas Gianni Vittorio Armani.
“Quello che cerchiamo di fare oggi è analizzare le cause che determinano gli incidenti. Il 93% degli incidenti è dovuto ai comportamenti delle persone. Di questi, quasi il 50% degli eventi sono dovuti a distrazione“. Capitolo smartphone. Armani ha sottolineato che “oggi come oggi” un certo peso ha la paura “di essere disconnesso. Secondo dei calcoli, controlliamo lo smartphone 150 volte al giorno. Questo in qualsiasi situazione siamo”. Quindi anche alla guida. E proprio a tal proposito sono stati proposti alcuni casi, rapportati al momento di essere alla guida: “Se controlliamo whatsapp utilizziamo 10 secondi della nostra attenzione, quindi in media stiamo 300 metri senza guardare la strada. Per un selfie, invece, si perdono 14 secondi. La connessione a un social, se effettuata mentre si va a 100 allora, è come attraversare 5 campi di calcio al buio”. Usare il cellulare in macchina, spiega ancora Armani, “ha effetti misurabili: per esempio il tempo di reazione si riduce del 50%, una frenatura si allunga di quasi 40 metri. È come avere un contenuto di alcol di 0,8 grammi per litro. È impressionante“. Il pubblico che segue La Pina “è prevalentemente in macchina, per cui è un argomento per me di sensibilità e interesse. Credo che sia cambiato il modo di comunicare negli anni: prima i giovani, poi adulti e gli anziani. Oggi il pubblico è una unica generazione e mediamente parlano tutti la stessa lingua. Oggi il nemico è la necessità di essere supereroi, in grado di fare più cose contemporaneamente”. Oggi si cerca di “riuscire a rispondere a più esigenze, ma crea problema quando si è alla guida. Mi piace l’idea di questa app che ti permette di fare una sola cosa, guidare. Idea è di fare una cosa e farla bene e importante“. (DIRE)