Uno studio condotto presso l’Università della California Meridionale ha scoperto un nuovo potenziale alleato nella lotta al melanoma, il tumore della pelle più aggressivo: si tratta di un gene ”filtro solare” che protegge dal melanoma perché ripara ”in tempo reale” i danni che i raggi ultravioletti procurano al Dna della pelle.
Quanto riferito dallo studio e pubblicato sulla rivista Molecular Cell gli individui con mutazioni a carico di questo gene (con il gene filtro non funzionante o poco funzionante) potrebbero essere più a rischio di tumore, specie se prendono spesso il sole o sono habitué dei lettini solari.
Si chiama tecnicamente ”gene associato alla resistenza ai raggi UV” il gene filtro solare studiato dagli esperti. E’ sta studiato il funzionamento osservando cellule tumorali di melanoma sia con il gene sano sia con il medesimo gene difettoso o del tutto assente. Gli studiosi, hanno esposto le cellule a un ”colpo” di raggi UV e osservato cosa succedeva nell’arco di 24 ore. Nelle cellule dei soggetti con il gene sano in 24 ore oltre il 50% dei danni genetici indotti dai raggi UV viene prontamente riparato; nello stesso arco di tempo meno del 20% dei danni da UV risulta riparato nelle cellule col gene assente o difettoso. Questo significa che se una persona che prenda spesso il sole o faccia le lampade ha il gene sano, ha un ”cuscinetto di protezione” che prontamente ripara i danni da UV; una persona col gene difettoso che prenda speso il sole non è altrettanto protetta e – un bagno di sole dopo l’altro – accumula pericolosi danni genetici che alla lunga possono scatenare il tumore.
Gli studiosi, hanno individuato una correlazione tra presenza del gene guasto e rischio melanoma e visto che i pazienti con gene difettoso hanno un tumore più aggressivo. In conclusione la scoperta potrebbe portare in futuro a nuove terapie e anche a test per valutare se una persona è più o meno a rischio di ammalarsi.
FONTE ANSA