In corso, dal 16 maggio fino al 22, la Settimana Nazionale per la prevenzione della celiachia, i cui casi conclamati, secondo i dati del Ministero della Salute, sono aumentati del 15% nell’ultimo anno.
Un disturbo “al femminile” la celiachia (con più del doppio dei casi di donne affette: 121.964 contro i 50.233 uomini) la cui cui comparsa avviene in prevalenza durante l’eta’ adulta.
“La celiachia oggi è unanimemente considerata come una particolare malattia autoimmune in cui il disturbo intestinale è solo la prima di una serie di reazioni immunitarie che possono colpire anche altre sedi corporee. In questo modo si spiegano molti dei sintomi extraintestinali della malattia tra cui una serie di manifestazioni cliniche rilevabili, il più delle volte, con un semplice controllo, eseguito dal vostro odontoiatra o igienista dentale di fiducia”, ha spiegato Jacopo Gaultieri all’Ansa, odontoiatra membro dell’EAO (European Association for Osseointegration). Infatti, tra i disturbi iniziali vi sono afte e macchie sullo smalto dei denti, sopratutto nelle donne.
“E’ chiaro dunque – conclude Gualtieri- che, come dimostrano numerosi studi clinici presenti in letteratura, la maggiore evidenza di correlazione con la celiachia si è registrata per la stomatite aftosa ricorrente – le afte – e per le ipoplasie dello smalto – le macchie dentali. Un attento esame obiettivo del cavo orale da parte dell’odontoiatra, dunque, potrebbe rilevare la presenza di lesioni dei tessuti duri e molli o altre particolari problematiche che si associano con maggior frequenza alla celiachia, far insorgere il sospetto e avviare, quindi, l’iter diagnostico”.
Fonte: Ansa
