In 2 mesi assumendo trenta grammi al giorno di Grana Padano Dop stagionato per un anno, la pressione alta scende grazie a un meccanismo d’azione simile a quello di comuni farmaci antipertensivi. Secondo una ricerca presentata a New York al 31esimo meeting della Società americana dell’ipertensione (Ash) e pubblicata sulla rivista dell’Ash ‘Jash’, condotta a Piacenza dall’Unità operativa di ipertensione dell’ospedale ‘Guglielmo da Saliceto’, guidata da Giuseppe Crippa, e dall’Istituto di scienze degli alimenti e della nutrizione dell’università Cattolica, curarsi mangiando (tricolore) è possibile.
Il team emiliano, per testare l’efficacia di uno dei formaggi re della cucina italiana, ha utilizzato la formula dello ‘studio clinico controllato verso placebo’: un protocollo tipico dei test sui farmaci, molto più raro per gli alimenti. Lo studio ha coinvolto 30 pazienti ipertesi 45-65enni, 13 donne e 17 uomini in cui trattamenti precedenti avevano fallito, somministrando loro ‘formaggio placebo’ o 30 g al dì di Grana Padano Dop stagionato 12 mesi: un tempo di ‘riposo’ che rende la forma particolarmente ricca di tripeptidi, composti quali Ipp (isoleucina-prolina-prolina) o Vpp (valina-prolina-prolina), che agiscono come Ace-inibitori (inibitori dell’enzima di converzione dell’angiotensina), una nota famiglia di medicinali antipertensivi. L’alimento placebo non conteneva tripeptidi.
Il ‘gruppo grana’ ha avuto un calo di 7-8 millimetri di mercurio per la pressione sistolica (la massima), e di 5-7 mmHg di quella diastolica (la minima).
Crippa spiega che sono i tripeptidi del grana stagionato, frammenti proteici che si sviluppano nella fermentazione del latte ad opera del Lactobacillus helveticus che inibiscono l’enzima che fa aumentare la pressione arteriosa producendo la conversione dell’angiotensina.
L’esperto continua dicendo che queste molecole, raggiungono la massima concentrazione nel Grana Padano stagionato 12 mesi, quello che si trova a disposizione sul mercato e che è stato somministrato ai pazienti dello studio che non erano riusciti a stabilizzare la loro pressione arteriosa nei 3 mesi precedenti. All’inizio dello studio, tutti i pazienti avevano la pressione maggiore di 140 mmHg per la sistolica e/o maggiore di 90 mmHg per la diastolica. A distanza di 2 mesi di trattamento con Grana Padano i livelli pressori si sono ridotti in modo significativo (-6 mmHg per la sistolica e -5 mmHg per la pressione diastolica), e nella maggior parte dei pazienti la pressione si è normalizzata.
I conclusione, secondo gli autori, la riduzione ottenuta somministrando il formaggio è simile a quella che ci si potrebbe aspettare prescrivendo una terapia farmacologica efficace e aggiungere una piccola quantità di Grana Padano a una dieta sana può offrire benefici clinicamente significativi per il controllo della pressione arteriosa.
FONTE ADNKRONOS